lunedì 31 ottobre 2011

UN VOTO NON E’ UNA DELEGA IN BIANCO

LETTERA AL SINDACO DI FOLLONICA SUL PORTO

I cittadini hanno il diritto di esprimersi sulle varie questioni per decidere il futuro della loro citta’ tramite la partecipazione attiva. Mi riferisco in particolar modo alla nautica ed al futuro porto cittadino. Una struttura che modificherebbe radicalmente il paesaggio e l’urbanistica di Follonica. Non voglio entrare nel merito del fatto che il porto possa essere o meno un’opportunita’ di occupazione o possa essere utile per l’economia. Il punto fondamentale e’ che per un’opera cosi’ importante dovrebbe essere la cittadinanza a decidere, con la dovuta calma e partecipazione. E invece, come succede sempre ultimamente, la citta’ si ritrovera’ ad avere o non avere una determinata struttura senza aver minimamente espresso la propria opinione. Certamente non l’ha espressa quando ha dato un voto a Lei o ai partiti della coalizione di maggioranza per governare Follonica. Non lo poteva aver fatto perche’ di tutto questo era all’oscuro. Al tempo del voto non sapeva niente neppure della concessione di 3000 mc al Florida (rovesciando completamente ed inspiegabilmente la decisione presa in precedenza dal Comune stesso e vincitore di un ricorso al TAR sulla questione), dove con le decisioni della sua Amministrazone ha completamente snaturato la vocazione pubblica che da sempre ha rappresentato per Follonica quella zona. Ormai le decisioni partitiche non partono piu’ dalla base, ma dai vertici regionali e agli amministratori politici locali va l’onere di mettere in atto quanto deciso altrove, con il compito di rassicurare e tener calma l’opinione pubblica (ricordo la storia dell’inceneritore) e quanto piu’ riescono a fare questo e tanto piu’ brillante sara’ la propria carriera politica. Io ho gia’ detto pubblicamente di averla votata e di esserne rimasto successivamente molto deluso. In campagna elettorale aveva uno slogan che diceva: “una di voi”. La gente che come me l’ha votata credeva in un cambiamento radicale rispetto alle deludenti amministrazioni precedenti. Puntualmente questo non e’ avvenuto. Oggi, conoscendo meglio il mondo politico locale per averlo “toccato con mano”, mi rendo conto che in realta’ una di noi, o perlomeno una simile a me, non lo e’ mai stata. Mi meraviglio inoltre del fatto che sia riuscita a farsi passare come “paladina della sinistra” pur avendo fatto parte del partito socialista dei tempi di Craxi e membro importante del Rotary. Rolando Stella un giorno mi disse che ancora non avevo capito niente di come andava il mondo. Credo che il compito di chi si dedica alla politica non sia tanto quello di capire il mondo, ma piuttosto di non accettalo cosi’ com’e’ e cercare di miglioralo. Per questo io ed altri idealisti come me stanno cercando una via diversa anche se magari utopistica. Con la creazione del COMITATO CIVICO LA LIBELLULA cerchiamo di fare le cose non alla ricerca di una convenienza politica, ma nel modo che a noi appare giusto. Purtroppo la politica di oggi e’ come il mondo dopo l'apertura del vaso di Pandora, ovvero un luogo desolato ed inospitale. Noi della Libellula siamo cio’ che rimase dentro al vaso, ovvero la speranza, l’ultima a morire.

Per il Comitato Civico “La Libellula”
Riccardo D’Ambra

Nessun commento:

Posta un commento