giovedì 29 dicembre 2011

I GESSI TIOXIDE: RIFIUTO O RISORSA?


I GESSI TIOXIDE: RIFIUTO O RISORSA?

Follonica ha avuto la propria esplosione demografica raggiungendo un discreto benessere sociale proprio grazie all’ industriale locale, che, favorita dalla presenza millenaria delle miniere di pirite nelle colline metallifere e dalla moderna conoscenza della metallurgia e della chimica, ha creato molti posti di lavoro. Tutto questo si e’ integrato nel tempo con il contemporaneo sviluppo turistico. La Follonica del futuro vincera’ la propria sfida con la precarieta’ del lavoro e con il rispetto dell’ambiente solo se sapra’ mantenere un giusto equilibrio tra industria e turismo, ovvero quelle che sono le naturali risorse del territorio. E’ per questo che noi del comitato civico La Libellula crediamo in un’ecologismo serio che non lasci spazio alle speculazioni di comodo e dove ogni argomento venga affrontato con serieta’ e conoscenza. Ogni industria, alla stregua di qualunque altra attivita’, deve rispettare le regole, ma al contempo deve essere libera di poter fare le proprie scelte industriali ed economiche senza condizionamenti o ancor peggio “ricatti” da parte della politica. Siamo concordi che il solo dubbio del superamento dei limiti di legge del pericoloso cromo esavalente nei gessi rossi Tioxide debba essere fugato in maniera certa e indiscutibile. Siamo pero’ altrettanto convinti che ad avere la sovranita’ di giudizio debba essere l’autorità competente in materia ambientale e non la politica. E’ per tutto questo che non vediamo nessuna connessione tra le dimissioni del sig. Bertocci da coordinatore provinciale del partito dei Verdi e il processo per diffamazione intentatogli dalla Huntsman. Appaiono addirittura inquietanti le affermazioni riportate dalla stampa dove dice di averlo fatto “per tutelare la famiglia” (tirreno del 21 dic. 11). Tutelare la propria famiglia da cosa? A che si riferisce il sig. Bertocci con queste affermazioni? L’azione legale e’ stata solo un’azione difensiva a tutela della propria immagine e del proprio prodotto, da parte della Tioxide  che si e’ sentita ingiustamente accusata a mezzo tv e stampa. Cosa intende dire il sig. Bertocci quando afferma” che per la prima volta potremo entrare nell’impianto per esaminare acque, fumi e gessi”? Forse che siamo di fronte ad un’azienda che non è soggetta ai controlli dell’ARPAT o degli enti preposti a tali controlli? O forse che i funzionari che spesso si recano all’interno dell’azienda non fanno il loro dovere? Anche in questo caso accuse gravi e fuori luogo. Noi siamo convinti invece che le dimissioni del Bertocci siano state sollecitate proprio dagli imbarazzati vertici del partito dei Verdi che sicuramente non hanno gradito che un loro coordinatore provinciale fosse stato recentemente condannato per ”truffa in relazione agli appartamenti fantasma” (corriere della maremma del 9 ott 11) realizzati nel comune di Gavorrano. Tornando all’argomento piu’ importante, ovvero i gessi rossi, noi crediamo che solo attraverso la conoscenza e la tecnologia si possa progredire. Molte materie considerate di scarto o di nessun valore si sono trasformate proprio grazie alle nuove conoscenze in elementi utili al bene di tutta la comunita’. Un esempio banale e’ il petrolio che un tempo non aveva nessun valore e che invece la moderna tecnologia ha trasformato in una enorme risorsa. Non vediamo perche’ lo stesso discorso non possa valere per i gessi che, analisi alla mano, sembrano essere degli ottimi ammendanti per uso agricolo. Quindi noi pensiamo che ri-utilizzare grazie a moderne tecnologie un prodotto di scarto e ricavarne un prodotto sicuro da poter essere addirittura utilizzato in agricoltura, sia un esempio da seguire invece che da perseguitare. Non bisogna essere mai integralisti ma valutare sempre le situazioni da caso a caso. Del resto chi lavora in agricoltura sa benissimo che la maggior parte dei concimi chimici provengono da scarti della lavorazione industriale. E’ ovvio che perche’ tutto questo possa essere accettato con tranquillita’ da parte di tutta la popolazione esiste la necessità di informare maggiormente la comunità di quanto avviene negli impianti. Anche coloro che lavorano o che hanno la responsabilita’ decisionali all’interno di un’industria hanno a cuore l’ambiente. E’ interesse di tutti trovare un dialogo che sia basato su dati oggettivi e senza nessuna faziosita’ di sorta.



Comitato Civico-Ecologista “La Libellula”

Il Direttivo

venerdì 16 dicembre 2011

I Gorgonesi scrivono al Presidente della Repubblica

Isola di Gorgona, 11 dicembre 2011

COMUNICATO STAMPA. LO STATO SFRATTA UN INTERO PAESE. ALLERTATA LA POLIZIA DI STATO CONTRO CITTADINI INERMI CHE DIFENDONO SOLO LE LORO CASE E LORO TRADIZIONI.

Le mani sull'isola di Gorgona. La polizia di stato vuole cacciare il 31 dicembre 2011 i gorgonesi dalle loro case, per privarli dei loro affetti, della loro storia e delle loro origini. Quando lo Stato diventa l'aguzzino del suo popolo (11 dicembre 2011)


Qualcuno o qualcosa sta mettendo le mani sull'isola di Gorgona. Il 2011 ha visto un escalation di iniziative per liberare l'isola di Gorgona dal carcere e dai suoi abitanti. I motivi ancora non sono chiari, ma di sicuro c'è un disegno o un regista occulto che sta cercando di accaparrarsi una delle più belle isole italiane. L'ultimo scellerato scippo è un'iniziativa del Demanio di Stato, proprietario per noi di tutti gli immobili gorgonesi, che ha inviato una lettera minatoria ai 64 residenti gorgonesi intimando loro di lasciare le case entro il 31 dicembre 2011. Un fulmine a ciel sereno, inaspettato e inaspettabile, che vedrebbe l'antico borgo dei pescatori sparire in un sol colpo dopo più di due secoli di storia. Solo due mesi fa si è iniziato a parlare della chiusura della colonia penale, l'altra realtà che anima l'isola di Gorgona. C'è ancora un interrogazione parlamentare scritta al ministro della Giustizia per saperne la veridicità e i dettagli. Il fatto che le case del Demanio devono essere abbandonate anche dal personale della polizia penitenziaria non fa che confermare le possibili dismissioni del carcere.Il 1 gennaio 2011 vennero tolti improvvisamente i collegamenti marittimi. Qualcuno o qualcosa sta tentando di mettere le mani sull'isola di Gorgona. Gli abitanti si opporranno con tutte le loro forze a questo disegno, in tutte le sedi possibili. Intanto sembra che sia stata allertata addirittura la polizia di stato su degli inermi cittadini che vogliono difendere la loro storia, le loro origini e i loro affetti. Questo non è il nostro Stato ma un regime di aguzzini.

Lettera al Presidente della Repubblica (11 dicembre 2011):

Gentile Presidente della Repubblica, siamo gli ultimi abitanti dell'antico borgo dei pescatori dell'isola di Gorgona. Il nostro paese, la nostra storia e i nostri affetti stanno per essere cancellati da una decisione scellerata del Demanio di Stato che, improvvisamente e senza un valido motivo, ci ha chiesto di lasciare le case che abbiamo in concessione entro il 31 dicembre 2011. Scomparirebbe improvvisamente un intero paese e i suoi 64 abitanti che da due secoli abitano Gorgona. Siamo in regola con i pagamenti e ci siamo sempre fatti i lavori da soli affinché le case resistessero al tempo e alle intemperie. La preghiamo di intervenire affinché questa decisione venga revocata e si trovi un'intesa fra il Demanio e gli abitanti.

Lettera aperta al sindaco di Livorno (Isola di Gorgona, 6 dicembre 2011): "Fermi il genocidio dei gorgonesi"
"Gentile Sindaco del Comune di Livorno, Le scriviamo forse per l'ultima volta come abitanti dell'isola di Gorgona, una frazione del Comune che Lei amministra e per la quale vogliamo una risposta. Vogliamo sapere da Lei, che dovrebbe tutelarci come parte integrante del suo territorio, perché non sta facendo niente per impedire che il villaggio dei pescatori gorgonesi e i suoi ultimi abitanti vengano spazzati via da una decisione scellerata del Demanio. Come Lei ben sa, il 31 dicembre 2011 è stato chiesto agli ultimi discendenti gorgonesi di lasciare le case che hanno in affitto da due secoli, facendo scomparire improvvisamente quella piccola comunità gorgonese che ancora vive lì. Se questa iniziativa del Demanio andasse in porto l'isola diventerà solo un carcere, fino a quando qualcuno non si accorgerà degli enormi sprechi che procura alle casse dello Stato, e dei gorgonesi, del loro paese, della loro storia, dei loro affetti, del loro cimitero non resterà più traccia. Non sarà più permesso loro nemmeno di sbarcare sull'isola a causa delle restrizioni della colonia penale. Saranno cacciati come reietti dal loro paese di origine, un vero genocidio a cui Lei non si sta opponendo. Noi L'imploriamo affinché questo non succeda, attraverso degli atti amministrativi ben precisi che garantiscano una volta per tutte alla discendenza gorgonese di non essere più così minacciata nella sua esistenza e possa svilupparsi di nuovo e mantenere una sua identità. Noi, dal canto nostro, abbiamo assicurato al Demanio ogni disponibilità affinché vengano stipulati dei nuovi contratti, vengano sistemate le pendenze e vengano fatti i lavori necessari per abitare il paese di Gorgona, con tempi e regole certe che ci rassicurino per il nostro futuro e quello dei nostri figli. Lei, Signor Sindaco, deve farsi carico di chi l'ha eletto e deve difendere il suo territorio e la sua popolazione. Non può fare finta di niente e girare la testa dall'altra parte mentre le stanno portando via una parte del suo stesso Comune. Rimaniamo fiduciosi affinché qualcosa di definitivo e positivo venga fatto prima del 31 dicembre 2011. Dopo non ci resteranno che altre forme di protesta più eclatanti, come indirizzarci di nuovo al Presidente della Repubblica, al Parlamento,alla Comunità Europea, ai media, ai giudici e a qualsiasi altra iniziativa possa garantirci la nostra sopravvivenza sull'isola. Intervenga Lei prima che sia troppo tardi".

martedì 6 dicembre 2011

GLI ULTIMI GORGONESI SCRIVONO AL SINDACO DI LIVORNO


Isola di Gorgona, 6 dicembre 2011


Gentile Sindaco del Comune di Livorno, Le scriviamo forse per l'ultima volta come abitanti dell'isola di Gorgona, una frazione del Comune che Lei amministra e per la quale vogliamo una risposta. Vogliamo sapere da Lei, che dovrebbe tutelarci come parte integrante del suo territorio, perché non sta facendo niente per impedire che il villaggio dei pescatori gorgonesi e i suoi ultimi abitanti vengano spazzati via da una decisione scellerata del Demanio. Come Lei ben sa, il 31 dicembre 2011 è stato chiesto agli ultimi discendenti gorgonesi di lasciare le case che hanno in affitto da due secoli, facendo scomparire improvvisamente quella piccola comunità gorgoense che ancora vive lì. Se questa iniziativa del Demanio andasse in porto l'isola diventerà solo un carcere, fino a quando qualcuno non si accorgerà degli enormi sprechi che procura alle casse dello Stato, e dei gorgonesi, del loro paese, della loro storia, dei loro affetti, del loro cimitero non resterà più traccia. Non sarà più permesso loro nemmeno di sbarcare sull'isola a cusa delle restrizioni della colonia penale. Saranno cacciati come reietti dal loro paese di origine, un vero genocidio a cui Lei non si sta opponendo.

Noi L'imploriamo affinché questo non succeda, attraverso degli atti amministrativi ben precisi che garantiscano una volta per tutte alla discendenza gorgonese di non essere più così minacciata nella sua esistenza e possa svilupparsi di nuovo e mantenere una sua identità. Noi, dal canto nostro, abbiamo assicurato al Demanio ogni disponibilità affinché vengano stipulati dei nuovi contratti, vengano sistemate le pendenze e vengano fatti i lavori necessari per abitare il paese di Gorgona, con tempi e regole certe che ci rassicurimo per il nostro futuro e quello dei nostri figli.

Lei, Signor Sindaco, deve farsi carico di chi l'ha eletto e deve difendere il suo territorio e la sua popolazione. Non può fare finta di niente e girare la testa dall'altra parte mentre le stanno portando via una parte del suo stesso Comune.

Rimaniamo fiduciosi affinché qualcosa di definitivo e positivo venga fatto prima del 31 dicembre 2011. Dopo non ci resteranno che altre forme di protesta più eclatanti, come indirizzarci di nuovo al Presidente della Repubblica, al Parlamento,ai media, ai giudici e a qualsiasi iniziativa possa garantirci la nostra sopravvivenza sull'isola. Intervenga Lei prima che sia troppo tardi.

Distinti Saluti

Antonio Brindisi

portavoce Comitato Abitanti Isola di Gorgona

Piazzetta Borgo Vecchio 4

57128 Isola di Gorgona-Livorno

tel. 0586861001

cell. 3479372251


sito www.ilgorgon.eu

L’accordo segreto tra Pd e PdL sulla manovra



"Negli incontri di sabato, con Monti, i segretari dei due maggiori partiti italiani, avrebbero contrattato una linea d'azione simulata, per far digerire al meglio la manovra ai propri elettorati di riferimento. Ci sarebbe, addirittura, una sorta di gioco delle parti già scritto. Lo lasciano intendere fonti interne a entrambi i partiti. Gli esponenti di Pd e Pdl faranno (come infatti già sta accadendo), impetuose e mirabolanti dichiarazioni sull'imposizione al Governo di modifiche, aut aut, ultimatum, su quegli aspetti della monovra considerati più "aspri" per il prorio target elettorale di riferimento e, alla Camera, Monti -magnanimo- consentirà leggere modifche in quel senso, proprio per dare ossigeno al consenso di Pd e Pdl, e consentirgli di segnare "il gol della bandiera". Ma c'è di più, sembra che le modifiche sarebbero già state "previste e calcolate" nel testo definitivo e, dunque, disegnate fittiziamente "al rialzo", nel testo presentato domenica".
L'indiscrezione proviene - ancora una volta - dalla pagina Facebook de "il Retroscena" e, se sarà confermata dai fatti, farà emergere l'accordo già stretto tra maggioranza e opposizione per superare questo momento di impasse e andare poi alle elezioni. Già stamattina, infatti, ha iniziato a circolare la notizia secondo cui il Pd sarebbe pronto a far cadere il Governo a febbraio, un'indiscrezione che permetterebbe a Pd e PdL di bypassare anche il referendum elettorale, andando alle urne con il Porcellum, tanto vituperato a parole da tutti i partiti ma mai riformato.


domenica 4 dicembre 2011

SABATO 3 DICEMBRE ORE 10,30: RACCOLTA FIRME CONTRO L'AUTOSTRADA




Il coordinamento NO-SAT ha effettuato una raccolta firme nella giornata di sabato 3 dicembre dalle ore 10,00 alle ore 11,00 raccogliendo piu' di 200 firme. Altre firme sono state raccolte presso il casello idraulico grazie alla collaborazione di coloro che stanno raccogliendo le firme perche' l'amministrazione comunale inserisca una sala da ballo pubblica nel nuovo centro commerciale che sorgera' nell'area ex Florida. E' prevista un'altra giornata di volantinaggio e raccolta firme per il giorno 10. Nel frattempo chiunque voglia partecipare alle iniziative e diventare socio del coordinamento (5 euro) e' il benvenuto.