martedì 31 gennaio 2012

CHIEDIAMO MANUFATTI IN LEGNO PER GLI ORTI



Contravvenendo al programma elettorale predisposto dalla stessa coalizione di centrosinistra alle ultime elezioni, l’Amministrazione si sta apprestando ad apportare varianti al Regolamento Urbanistico recentemente approvato. Voci di corridoio dicono che tali varianti avrebbero lo scopo finale di rendere meno gravosi gli oneri di urbanizzazione per le nuove costruzioni di alcune aree extraurbane. Per il bene della cittadinanza sarebbe senz’altro piu’ utile una variante di tipo diverso che andasse incontro all’interesse di molte persone quale quella di rendere possibile la realizzazione negli orti di manufatti in legno. Analizzando la realtà extraurbana di Follonica si rileva la consistente trasformazione, avvenuta nel tempo, che ha prodotto il frazionamento di grandi proprietà agricole, dando origine a piccoli appezzamenti ortivi, nei quali molti pensionati e/o residenti, trascorrono gran parte del loro tempo libero, coltivando prodotti per il consumo familiare e allevando animali da cortile o da compagnia. In un momento di particolare crisi, quale quello che stiamo vivendo, le realtà ortive assumono un grande valore sociale, costituendo da un lato il luogo dove è possibile produrre prodotti ed allevare animali che possono contribuire all’economia familiare, dall’altro una concreta risposta all’occupazione del tempo libero di molti cittadini ed in generale di tutti coloro che vogliono trascorrere ore all’aria aperta. Noi crediamo inoltre che se tali situazione vengono correttamente gestite e normate, possano divenire elementi di abbellimento e di qualificazione dell’ambito extraurbano e per fare ciò, riteniamo che gli utilizzatori/proprietari di tali appezzamenti, debbano essere messi in grado di operare in modo corretto e con i servizi adeguati. Il Regolamento Urbanistico recentemente approvato non permette la realizzazione di strutture a servizio di tali appezzamenti di terreno neanche in forma precarie destinate al ricovero degli attrezzi o animali. Questo spesso favorisce il disamore per proseguire le attività possibili favorendo la filosofia dell’arrangiarsi con manufatti abusivi ed alquanto eterogenei. Il Comitato Civico “La Libellula” propone all’Amministrazione, come già ammesso nei comuni limitrofi, di attivarsi al fine di mettere in atto tutte le iniziative possibili che permettano, come ammesso anche dalla Legge Regionale in materia, l’installazione di piccoli manufatti in struttura di legno, destinati al supporto dell’attività agricola/ortiva. Manufatti di carattere temporaneo, privi di fondazione e non stabilmente infissi al suolo, per la cui installazione è sufficiente una comunicazione rinnovabile annualmente. Tali annessi dovranno essere tipologicamente adeguati, di basso impatto e con coloriture idonee, di superficie congrua per il rimessaggio delle attrezzature necessarie alla coltivazione degli orti o ad ospitare animali. In tal senso pensiamo si possa favorire la riqualificazione delle realtà esistenti, garantendo anche il mantenimento delle stesse e la corretta fruizione. Pensiamo che tali aree possano essere riqualificate con studi ambientali che definiscano i modi e le tecniche di coltivazione, che garantiscano il rispetto delle perimetrazioni, delle alberature, della viabilità esistente nel nostro territorio agricolo e nella tradizione toscana; che individuino le tecniche di riciclo e risparmio delle risorse e dell’energia, che favoriscono la riqualificazione, il recupero e la realizzazione di tutta una rete di percorsi ciclabili e pedonali divenendo anche occasioni di un modo diverso di vivere e fruire dell’ambito extraurbano ed al tempo stesso un laboratorio sperimentale e didattico per le future generazioni.

Comitato Civico La Libellula

martedì 24 gennaio 2012

LE AFFERMAZIONE DELLO SPIEGEL FANNO DISCUTERE

DISASTRO CONCORDIA

Spiegel online: "Ma vi sorprendete
che il comandante fosse un italiano?"

Le pesantissime affermazioni di Jan Fleischhauer, uno dei columnist dell'edizione online del settimanale tedesco. Partendo dal naufragio, si lancia in un ragionamento sulle differenze tra le nazioni e arriva alla crisi dell'euro. "Quel che può succedere quando per motivi politici si ignora la psicologia dei popoli, ce lo mostra la crisi della valuta"

dal nostro corrispondente ANDREA TARQUINI
 
BERLINO - Ma via, qualcuno si è davvero meravigliato che il comandante della sciagura, il capitano della Costa Concordia, fosse un italiano? L'affermazione razzista, che sa molto di complesso di superiorità ariana, non viene dai neonazisti della Npd, bensì da Jan Fleischhauer, uno dei columnist di Spiegel online 1, l'edizione internettiana del settimanale tedesco. E la dice lunga sull'idea che i tedeschi hanno del resto d'Europa.

"Mano sul cuore, ma vi sorprendete che il capitano fosse un italiano? Vi potete immaginare che manovre del genere e poi l'abbandono della nave vengano decise da un capitano tedesco o britannico?". Pazienza per l'amnesia collettiva dei tedeschi verso prove di eroismo (vedi Cefalonia), Fleischhauer continua: "Conosciamo tipi del genere dalle vacanze al mare, maschi bravi con grandi gesti, capaci di parlare con le dita e con le mani, in principio gente incapace di fare del male, ma bisognerebbe tenerli lontani da macchinari pesanti e sensibili, come si vede. 'Bella figura', è lo sport popolare di massa italiano, cioè impressionare gli altri, anche Schettino voleva fare bella figura, purtroppo ha trovato uno scoglio sulla sua strada".

Non è finita: l'editorialista di Spiegel online riconosce di aver scritto frasi politicamente scorrette, basate su stereotipi, sul razzismo, "sebbene - aggiunge però subito - non sia chiaro in che misura gli italiani siano una razza". Il carattere nazionale, continua Fleischhauer
carezzando forse involontariamente idee di passati regimi, è qualcosa di simile alla differenza di comportamento provocata dalla differenza tra i due sessi. E ancora: le nazioni sono diverse, per motivi climatici, e anche le lingue hanno il loro ruolo.

Il senso di tutto il ragionamento che forse sarebbe tanto piaciuto al ministro della Propaganda del Reich, Joseph Goebbels? L'editorialista di Spiegel online ce lo spiega chiaro: "Quel che può succedere quando per motivi politici si ignora la psicologia dei popoli, ce lo mostra la crisi della valuta". Chiaro, euro in crisi perché gli italiani sono tutti inattendibili come Schettino, magari in questo giudizio sono compresi Mario Monti e Mario Draghi in questo giudizio. L'errore di nascita dell'euro, continua il disinvolto Fleischhauer, è stato chiudere nella camicia di forza di una moneta unica culture così diverse.

Peccato che Fleischhauer si dimentichi o finga di dimenticarsi che la riunificazione tedesca fu finanziata dal resto d'Europa, perché i costi del risanamento della Germania Est in bancarotta spinsero la Bundesbank a un aumento spaventoso dei tassi. Il quale portò ad aumenti dei tassi a catena in tutta Europa, prima dell'euro, rovinando le altre economie, non quella tedesca.

Peccato anche che non menzioni il dopoguerra: la Germania ovest risorse dalle rovine in cui la guerra iniziata da Hitler l'aveva ridotta perché gli Stati Uniti d'America e il Regno Unito spesero miliardi e miliardi sia col Piano Marshall per rilanciare la sua economia, sia con le spese militari per creare la Nato e difendere la Germania Ovest dall'Unione sovietica. E intanto la Germania ovest con un esercito che nella guerra fredda Der Spiegel definì 'bedingt einsatzbereit', cioè solo limitatamente operativo, si godeva il suo benessere consumista sotto l'ombrello atomico e militare in generale angloamericano e grazie al lavoro a basso costo dei migranti.

Allora, vogliamo parlare di carattere nazionale? Americani e britannici troppo generosi e spendaccioni per l'ex nemico, italiani, spagnoli e turchi troppo laboriosi alle linee di montaggio Volkswagen o Mercedes? E tedeschi incorregibili dopo la Weltanschauung nata da loro tra il 1933 e il 1945 secondo cui le nazioni non sono comunità di valori come nel mondo moderno, bensì solo razze come cavalli e cani?

(23 gennaio 2012)

mercoledì 18 gennaio 2012

DAL PD 2 PESI E 2 MISURE

LA LEGA ABBAIA IN PIAZZA MA IN PARLAMENTO OSTACOLA LA LOTTA ALLE MAFIE

Votando contro l'arresto di Nicola Cosentino Lega e Pdl hanno messo i bastoni tra le ruote al regolare corso della giustizia. Il coordinatore del Pdl campano è accusato di gravi reati e definito dal Tribunale di Napoli come il referente politico del clan camorristico dei Casalesi. Accuse molto pesanti, avvalorate da un imponente quadro probatorio, che la Giunta per le autorizzazioni di Montecitorio ha definito privo di fumus persecutionis. Nessun cittadino italiano al quale fossero state contestate quelle stesse accuse sarebbe sfuggito al carcere. Ma grazie al voto di 309 deputati il parlamentare Cosentino resterà libero. Si tratta di un'inaccettabile violazione del principio di uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge. Fondamentale il comportamento della Lega che, come ammesso dal capogruppo in Giunta, Luca Paolini, con i suoi voti ha salvato Cosentino. E' l'ennesima prova che il partito di Bossi e Maroni è allo sbando ed ha ormai abbandonato la battaglia per la legalità: continuano ad abbaiare nelle piazze, ma in Parlamento ostacolano la lotta alle mafie. Ancora una volta è da registrare il comportamento scorretto dei radicali che, votando difformemente dal gruppo, hanno detto sì ad un privilegio e dato fiato all'antipolitica.

Tratto dalla newsletter dei deputati PD:  DEPUTATI PD NEWS


A questo punto ci chiediamo perche' a livello locale il PD di Follonica segua una differente politica avallando un consiglio comunale a porte chiuse (senza la possibile presenza dei cittadini) e poi decida di mantenere in carica un segretario comunale raggiunto da un avviso di garanzia. Ci sembra che segua due pesi e due misure ovvero, per due differenti persone applichi due criteri di giudizio differenti ... se ne deduce che la legge non e' uguale per tutti !,

martedì 17 gennaio 2012

LA LIBELLULA RISPONDE AL TURINI



Il giorno 13 gennaio, il sig. Turini annuciava a mezzo stampa la disponibilita’ a costruire fin da adesso un’alternativa con tutti coloro che credono che sia davvero arrivata l’ora di voltare pagina, senza più steccati e senza preclusioni. Questo ragionamento scaturiva dalla constatazione che, nonostante manchino ancora due anni al voto, al centrosinistra si lavori gia per fare le primarie. Secondo il Turini lo strumento delle primarie verrebbe utilizzato puntualmente quando c’e’ da “scaricare” un sindaco e non come abituale sistema di selezione dei candidati. Come non dargli ragione dal momento che non ci sono state le primarie (o sono state fatte con un unico candidato) sia per l’elezione del segretario del PD cittadino, che della segreteria provinciale, che per la scelta del candidato sindaco di Grosseto. Anche noi siamo convinti che un cambiamento con le prossime elezioni non sia piu’ un tabu’ soprattutto a causa dell’enorme sfiducia dei cittadini nella politica e ci fa piacere la disponibilita’ del PDL al dialogo con tutti. Per noi civici pero’, il voltare pagina non significa tanto un’ alternanza di un partito rispetto ad un’altro, ma piuttosto un cambiamento di persone e soprattutto di metodi di governo. Se l’Amministrazione di centrosinistra non ha di certo brillato in questi 2 anni e ha dimostrato che la trasparenza e la legalita’ tanto sbandierate erano soltanto uno slogan elettorale (vedi per esempio la difesa ad oltranza del direttore generale nonostante l’avviso di garanzia), il centrodestra, secondo noi, avrebbe potuto fare molto di piu’ nel difendere gli interessi dei cittadini. Quando l’ intero quartiere della 167 ovest chiedeva a gran voce una farmacia raccogliendo ben 2000 firme, nessuno del centrodestra (a parte l’allora consigliere Zanfardino) mosse un dito per sposare quella causa e questo accadde probabilmente per non alterare precari equilibri bipartisan in proposito al regolamento urbanistico che di li a poco sarebbe stato approvato. La stessa cosa possiamo dire in proposito della richiesta da parte della popolazione di una sala da ballo nel nuovo centro commerciale che verra’ costruito nell’area ex-Florida che ha visto il solo consigliere Lynn alzare la voce in proposito. Questi due semplici esempi sono sufficienti a farci capire che non sempre l’interesse pubblico e’ stato messo come primo punto nell’ agenda politica del centrodestra. Da parte nostra, pur essendo ancora in una fase di strutturazione politica definitiva come lista civica e nella minimalita’ della nostra forza, non abbiamo preclusioni di sorta, che dimostrerebbero solo un preconcetto, che rifiutiamo a priori perche’ tipico aspetto dell’ignoranza o della malafede. Noi siamo convinti che siano piu’ importanti le idee che verranno portate avanti piu’ che il colore del partito che vincera’ le elezioni. Per esempio, per citare valori cari alla destra ma che anche noi condividiamo:

-      rivalutare il merito, soprattutto nella pubblica amministrazione, eliminando con severita’ qualunque tipo di raccomandazione.

-      eliminare l’assistenzialismo tipico delle Amministrazioni che devono distribuire favori alle lobby amiche pur di mantenere il consenso elettorale.

-      agevolare la libera impresa snellendo la burocrazia, diminuendo la tassazione locale e favorendo coloro che vogliono veramente investire invece di coloro che vogliono solo speculare

Solo persone e idee nuove (di destra o sinistra non ha importanza purche’ siano buone) possono risollevare le sorti della nostra citta’ valorizzando le enormi potenzialita’ che ha il nostro territorio. Liberando gli ostacoli burocratici e i legacci della politica che incidono nello sviluppo sia dell’industria primaria (vedi l’esempio del boicottaggio politico del prodotto Agrigess) che del turismo (vedi il caso dei villaggi), si potrebbero creare tanti posti di lavoro per tutti i giovani che oggi non vedono nessuna certezza nel loro futuro. Questo per noi e’ il significato della parola: “voltare pagina”.

Comitato Civico “La Libellula”

http://www.0566news.it/notizia.asp?idn=8031

domenica 15 gennaio 2012

LA LIBELLULA SI ESPRIME IN MERITO ALLA VICENDA VILLAGGI

La Libellula risponde a Pascucci e al gruppo di soci del MareSì
15/01/2012 - 11:25
Il giorno 13 gennaio il sig. Valerio Pascucci quale rappresentante di un gruppo di soci della cooperativa MareSi ha rivolto a mezzo stampa un invito a tutte le forze politiche perche’ si adoperino per una soluzione negoziale rapida per poter salvare la prossima stagione. Egli aggiunge inoltre una inequivocabile frase che dice: “L’appello e’ rivolto in particolare alla politica vera, quella che si muove nell’interesse primario della collettivita’”.
Questa frase ci ha particolarmente colpito e ha generato in noi la voglia di intervenire proprio in virtu’ del fatto che il nostro fine, come comitato civico “La Libellula”, e’ proprio quello di far nascere a Follonica una nuova lista civica completamente autonoma dal condizionamento dei partiti e che sia motivata dagli stessi nobili fini. Del resto da tale frase si puo’ estrapolare tramite un ragionamento inverso, che la politica di oggi e’, per larga parte, non “vera” e quindi che si muove nell’interesse primario di singoli o delle lobby.
Continuando a leggere si apprende che l’Amministrazione comunale per siglare l’intesa che autorizzi l’apertura delle strutture MareSi’e Veliero pretende che la gestione sia esterna anziche’ affidata alle stesse cooperative. In effetti questa pretesa non ha nessuna ragione di fondamento in qualunque norma giuridica e pertanto non puo’ che creare delle perplessita’. Ma quale intento reale ha questa richiesta? Il Comune di Follonica a chi vorrebbe veder affidata la gestione se non alle stesse cooperative? Come fa un’ Amministrazione a fare una richiesta del genere senza far sorgere dubbi sulla sua effettiva trasparenza? Ovviamente non possiamo trarre conclusioni affrettate avendo ascoltato soltanto una sola campana.
Ci piacerebbe pertanto che il Sindaco facesse chiarezza, in modo da fugare ogni dubbio ai cittadini che essa stessa rappresenta (compresi i soci follonichesi dei villaggi) e nel cui unico interesse dovrebbe agire. In ogni caso vogliamo esprimere al sig. Pascucci la nostra comprensione perche' tutta questa storia avrebbe potuto essere risolta senza tanto clamore e senza che a rimetterci di tasca propria fossero proprio i soggetti piu’ deboli e meno colpevoli.
Comitato Civico La Libellula

http://www.0566news.it/notizia.asp?idn=8022
 

sabato 14 gennaio 2012

LA SPERANZA DI UN CAMBIAMENTO

Un giorno ascolti una persona parlare e, senza neppure sapere chi e', ti rendi conto che esprime il tuo stesso disagio e la voglia di cambiamento che e' in te. Cosi capisci che ormai il momento e' prossimo ed e' solo questione di lasciare che il tempo unisca le forze.

http://www.youtube.com/watch?v=tOheUOIvX1c&feature=youtu.be

venerdì 13 gennaio 2012

DIMINUIRE LE SPESE ANZICHE' METTERE UNA NUOVA TASSA DI SOGGIORNO


"Qualunque Stato ha una fase di produzione del reddito ed un’altra di distribuzione. Se la produzione di reddito è scarsa, sara’ scarsa anche qualunque distribuzione del reddito. La politica di oggi, costituita dai partiti, dai sindacati, dai rappresentanti delle varie categorie ecc., litiga ogni giorno sul come accontentare le varie lobby di potere. nella distribuzione della ricchezza. Per tutto questo la politica ha perso quel ruolo di guida che invece dovrebbe avere proprio nell’aiutare la produzione della ricchezza.
Non è l’indirizzo politico di un’amministrazione locale o nazionale che fa ricco o povero un territorio, ma è la sua capacità di produrre ricchezza sfruttando al meglio le risorse umane e ambientali presenti. E’ per tutto questo che siamo fortemente contrari ad un aumento della tassazione come prospettato in una possibile tassa di soggiorno. E’ miope l’idea di incassare qualche soldo per cercare di mantenere un carrozzone amministrativo che rappresenta il vero problema. Infatti la spesa pubblica e’ ormai un enorme buco nero che ingoia continuamente i soldi dei contribuenti per via dei continui sperperi fatti di inefficienze varie, consulenze d’oro, spese legali, ecc.
Invece di continuare a pensare dove e come trovare i soldi che mancano a mantenere i servizi, le amministrazioni dovrebbero cominciare a comportarsi come farebbe il buon padre di famiglia che prima di aumentare i suoi debiti cerca di far quadrare i conti riducendo le spese di casa.
Per qualunque amministratore è giunto il momento di fare scelte anche impopolari pur di decidere quali siano effettivamente i servizi essenziali su cui un Comune deve e può puntare, rinunciando ad altri servizi che risultano ormai obsoleti per la societa’ attuale oppure insostenibili in termini finanziari. Facciamo l’esempio del servizio degli autobus cittadini che girano quasi sempre vuoti e che quindi avranno costi alti per l’intera comunita’ senza che questa ne tragga (o voglia trarne) beneficio.
Non sarebbe il caso di pensare ad abolire il servizio oppure a ridurre le corse solo negli orari in cui viene maggiormente utilizzato come all’uscita delle scuole, oppure ancora a darlo in mano ad enti privati? Qualsiasi privato si porrebbe il problema degli utili come una priorità assoluta e non vediamo perche’ non dovrebbe farlo anche chi amministra un Comune con i soldi di tutti i cittadini e a cui dovrebbe, in teoria, renderne conto. E’ ovvio che se i soldi vengono usati per un servizio mancano per un altro che magari è indispensabile, sempre per fare un esempio, potrebbero mancare per la scuola pubblica, che rappresenta un indispensabile investimento per formare idoneamente le generazioni future. Insomma se i soldi non bastano per tutto bisogna cominciare a decidere che cosa va tagliato perchè è meno necessario o troppo costoso per la comunità. Incidere sulla tassazione di chi viene a Follonica in vacanza va invece nella direzione opposta. Punisce chi sceglie la nostra città e quindi coloro che sono la nostra ricchezza.
Punisce gli albergatori e comunque tutti coloro che sul turismo vivono e che ridistribuiscono la ricchezza prodotta e che ingenerano a loro volta lavoro. E’ un cane che si morde la coda e che ci fara’ impoverire sempre più e questa povertà passerà dall’albergatore al ristoratore e poi al negoziante per arrivare infine all’artigiano e al professionista. Insomma, chi genera ricchezza alla fine la ridistribuisce anche agli altri.
E’ per questo che chiediamo all’Amministrazione di ripensare ad una tassa del genere, così come a tutti gli altri piccoli balzelli dove puo’ incidere come per esempio le aliquote sul suolo pubblico, sulla futura IMU, sulle tariffe dei parcheggi arrivando fino all’idea di abolirle e mettere al loro posto i parcheggi con il disco orario. Certo tutto questo presuppone poi un chiaro intento di tagliare gli immensi sprechi che la politica di oggi comporta a causa dei i privilegi che si e’ creata nel tempo e che il paese reale, ovvero quello fatto dai molti cittadini che tutte le mattine si alzano per produrre il proprio reddito andando a lavorare, non ce la fa più a sopportare".


Comitato Civico La Libellula

martedì 10 gennaio 2012

LEGAMBIENTE: FUSTI TOSSICI A GORGONA

Legambiente: “Urgente recuperare tutto il carico e fare chiarezza sulla dinamica sospetta di un simile incidente”

La verità sull’incidente, sul quale le autorità hanno inspiegabilmente taciuto per diversi giorni e la garanzia che si proceda rapidamente a recuperare e mettere in sicurezza l’enorme quantità di catalizzatori di ossidi di cobalto finita in mare e che potrebbe compromettere in modo molto grave l’ecosistema marino di tutto il Parco nazionale dell’Arcipelago Toscano, il Santuraio Pelagos e anche la costa maremmana.

E’ quello che torna a chiedere a gran voce Legambiente, che all’inizio dell’anno ha lanciato l’allarme sul fortissimo rischio d’inquinamento causato dal carico di sostanze infiammabili contenute in catalizzatori (45 tonnellate, 224 fusti contenenti ciascuno 200 kg di monossido di cobalto e molibdeno) finite in mare al largo dell’Isola di Gorgona a seguito di un incidente all’eurocargo “Venezia” della Grimaldi, il 17 dicembre scorso.

“A questo punto, oltre al completo recupero e alla relativa messa in sicurezza di tutto il materiale disperso – ha dichiarato Angelo Gentili della segreteria nazionale di Legambiente – diventa fondamentale anche escludere che eventuali sostanze tossiche possano entrare nella catena alimentare. Per questo è necessario informare in modo dettagliato i pescatori e le istituzioni dei comuni costieri sulle misure da adottare in caso di reperimento dei fusti, perché il fatto che contengano materiale infiammabile, lì rende molto pericolosi anche per l’incolumità delle persone”.

Legambiente Arcipelago Toscano aveva già chiesto, nei giorni scorsi, al ministero dell´Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare di impegnarsi fortemente nella ricerca e nella difficile azione di recupero dei fusti ma anche che fossero accertate le responsabilità di questa incredibile vicenda.

“Quello che non ci spieghiamo – ha aggiunto Umberto Mazzantini, portavoce di Legambiente Arcipelago Toscano – è il perché gli armatori abbiano deciso di far salpare una nave con un carico così pesante e pericoloso senza nessuna precauzione e con condizioni meteorologiche decisamente avverse. Ricordo che in quei giorni il mare era forza 9/10 e il vento di libeccio tirava fino a 120 chilometri all’ora. Su quelle motivazioni è urgente fare chiarezza perché tutta la dinamica di questa vicenda è piuttosto sospetta. Crediamo – conclude Mazzantini – che il Mediterraneo e la sua fauna abbiamo già pagato fin troppo la scelleratezza umana. Non è più tollerabile che ancora oggi avvengano simili incidenti”.

domenica 8 gennaio 2012

Nave dei veleni, 200 al corteo

 

'Il mare non e' una discarica". Guidati da questo slogan almeno 200 persone hanno partecipato oggi a Livorno alla manifestazione per 'sapere la verita sull'incidente della nave che il 17 dicembre scorso ha perso circa 200 fusti di sostanze pericolose in mare, a 23 miglia dalla città toscana, a nord dell'isola di Gorgona. Alla protesta, organizzata al porto mediceo, hanno aderito decine di partiti, comitati e associazioni anche non toscani.

«Siamo qui per chiedere informazioni alle autorità - spiega Alessandro Giannì, direttore campagne di Greenpeace Italia - L'impressione è che neanche le autorità sappiano cos'è successo ed è la cosa veramente grave». «Non vogliamo che diventi un'altra Moby Prince» giurano i manifestanti. Tra gli intervenuti anche alcuni esponenti delle forze di maggioranza in Comune (Idv, Sel, Pd e tra questi l'assessore comunale all'ambiente Mauro Grassi), ma quando uno di loro - il consigliere Arianna Terreni - ha preso la parola alcuni manifestanti hanno protestato. «Anche noi - ha risposto la Terreni - vogliamo che questa storia non finisca sotto silenzio e porteremo la protesta all'interno delle istituzioni. Più voci siamo, più risposte avremo». Il proposito di coloro che hanno partecipato al presidio è di organizzare per fine febbraio un convegno internazionale «di tutti i popoli che si affacciano sul mar Mediterraneo per controllare e vigilare sugli organismi istituzionali che dovrebbero tutelare l'ambiente». «Non è possibile - conclude Giannì - che in un'area che si ritiene protetta come il santuario dei cetacei, un accordo internazionale che è stato ratificato dall'Italia più di 10 anni fa, ci si trovi a questo punto. Greenpeace ha denunciato lo stato vergognoso del Santuario dei Cetacei, abbiamo dimostrato la contaminazione delle sogliole del Santuario, di varie zone dei fondali del Santuario e abbiamo ottenuto dalle Regioni (Toscana e Liguria) la convocazione di un tavolo tecnico per avviare finalmente una gestione seria. I problemi del santuario sono noti e sicuramente i trasporti sono una parte. Il Santuario è un'area antropizzata, ma si può cominciare ad avviare pratiche di gestione, partendo da un registro elettronico dei rifiuti imbarcati per controllare cosa parte e cosa arriva».

8 gennaio 2012

sabato 7 gennaio 2012

Cambio all'interno del Direttivo

Nell'ultima riunione avvenuta il giorno 4 gennaio, e' atato deciso di fare un cambio all'interno del Direttivo. Ovviamente questa decisione e' stata presa per venire incontro alle differenti esigenze di coloro che possono offrire al momento la maggiore disponibilita'. E' stato inoltre deciso che qualunque articolo stampa dovra' avere l'approvazione della maggioranza del Direttivo prima di poter essere inviato alla stampa.

martedì 3 gennaio 2012

L’UTILIZZO DEI GESSI TIOXIDE IN AGRICOLTURA E’ UN OTTIMO ESEMPIO DI RICICLAGGIO


Il Decreto Legislativo del 29 aprile 2006, n. 217 (Revisione della disciplina in materia di fertilizzanti) pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 141 del 20 giugno 2006 - Supplemento Ordinario n. 152 definisce «ammendanti»: i materiali da aggiungere al suolo in situ, principalmente per conservarne o migliorarne le caratteristiche fisiche e/o chimiche e/o l'attività biologica. I gessi agricoli possono essere prodotti di origine naturale, ma anche sottoprodotti di fabbricazione industriale. In entrambi i casi sono costituiti principalmente da solfato di calcio con 2 molecole di acqua (25% CaO e 35% SO3). Essi sono stati usati da secoli come «correttivi» da aggiungere al suolo in situ principalmente per modificare e migliorare proprietà chimiche anomale del suolo dipendenti da reazione, salinità, tenore in sodio. La suddetta legge nell’allegato 2, stabilisce inoltre i tenori massimi in metalli pesanti consentiti. Da tutto questo si evidenzia che i gessi Tioxide, provenienti dalla neutralizzazione degli effluenti acidi, hanno tutti valori richiesti dalla suddetta legge ben piu’ bassi dei limiti consentiti e, in particolare, un tenore di piombo inferiore a 5 mg/l contro il limite consentito di 140, il cadmio arriva al massimo ad 1,1 contro l’ 1,5, il nichel 9,4 contro 100, lo zinco 18 contro 500, il  rame 11 contro 230, il mercurio inferiore a 0,1 contro 1,5. Le analisi non sono certo di parte in quanto effettuate dall’ARPAT ovvero da un ente pubblico nella cava di Montioni e ricavati da internet dal sito della regione Toscana. E’ importante capire perche’ tale normativa non prevede altri elementi da considerare? Ovviamente perche’ un ammendante da aggiungere al terreno svolge al meglio il proprio compito quando contiene microelementi al suo interno dato che si presume venga applicato in quantita’ comunque limitate e quindi la presenza di microelementi portera’ solo beneficio ai terreni e non certamente inquinamento per accumulo, visto che ogni sostanza ha una tossicita’ solo in funzione della propria concentrazione. Ecco che la presenza di manganese e ferro nei gessi Tioxide sono da considerarsi positivamente quando usati in agricoltura visto l’azione benefica che questi microelementi hanno verso le piante. Ricordiamo in proposito il fatto che con la maggior parte delle concimazioni naturali o chimiche si apportano volutamente ai terreni agricoli alte quantita’ di tali elementi. I microelementi (od oligoelementi) sono così denominati in quanto vengono assorbiti dalle piante in quantità molto esigue rispetto a quelle dei macro- e dei mesoelementi. Il ferro agisce come catalizzatore dei processi respiratori e della formazione della molecola di clorofilla. Esso si trova all'interno delle piante in forme attive oppure in forme inattive. Ben sanno gli agricoltori quali sono gli effetti della carenza di ferro che si manifestano con la clorosi ferrica. Il manganese funge, come il ferro, da catalizzatore dei processi di formazione della clorofilla e delle proteine, intervenendo anche nelle reazioni di ossido-riduzione all'interno dei tessuti. E' indispensabile per l'attivazione di molti enzimi, catalizza la riduzione dei nitrati, che in sua assenza si accumulano nei tessuti, e permette la sintesi dalla vitamina C. Inoltre rende le piante più resistenti agli attacchi dei parassiti. Quando c’è un deficit di manganese la struttura dei cloroplasti è marcatamente impari. Il manganese gioca un ruolo fondamentale anche nella sintesi del legno e nel metabolismo dell’acido fenolico, aiutando ad eliminare sia le malattie della foglia che della radice. La carenza di manganese in molti fusti è indicata da una clorosi generale della foglia, che lascia solo le vene principali e la venatura centrale di un tessuto verde scuro. Il grado con cui le piante possono assorbire il manganese è più importante della sua semplice presenza chimica nel terreno. Il solfato di manganese viene generalmente considerato la più efficiente fonte di manganese per la produzione di fertilizzanti. Come si vede i microelementi hanno un'importanza molto rilevante nella fisiologia degli organismi vegetali, svolgendo il ruolo di catalizzatori di molte funzioni vitali ed entrando nella costituzione di alcuni enzimi e coenzimi. La loro carenza porta pertanto a turbe metaboliche che si ripercuotono sulla crescita dei vegetali o sulla funzionalità di alcuni loro organi. Di solito gli agronomi consigliano apporti di circa 12-28 Kg per ettaro su vigneti e oliveti. In ultima analisi ricordiamo che nei tessuti vegetali si trovano anche minime quantita’di vanadio, sulle cui funzioni vi sono ancora delle controversie, ma il cui apporto alle piante, sempre se si seguono le quantita’ consigliate, non puo’ certamente raggiungere nocivita’ per accumulo. Non ci piace l’ecologismo “urlato” preferendo di gran lunga ragionare senza “fondamentalismi” ed e’ per questo che riteniamo infondate le preoccupazioni sul prodotto denominato “Agrigess” giungendo alla conclusione questo rappresenti un ottimo esempio di riciclaggio e che se utilizzato in agricoltura come ammendante nelle dosi consigliate di 100-200 quintali ad ettaro per vigneti o frutteti, puo’ apportare giovamento alle colture. Le problematiche ambientali legate alla presenza di un sito industriale sulle quali discutere nell'ottica di prevenire danni ecologici, sono, a nostro avviso, ben altre.

Comitato Civico-Ecologista “La Libellula”
Il Direttivo