mercoledì 29 febbraio 2012

SALA DA BALLO ALL'EX-FLORIDA

Florida: ma la sala da ballo che fine ha fatto? Conoscere le differenze di ciascuno permetterebbe di non fare di tutta un’erba un fascio.

Domenica 26 febbraio su alcuni giornali e’ stata riportata la notizia che il progetto per la riqualificazione dell’area ex Florida dovrebbe aver ottenuto l’approvazione del Comune. Ci domandiamo se con il termine “adesso e’ tutto a posto” il sindaco abbia voluto dire che verra’ finalmente inserita la sala da ballo fortemente richiesta dai follonichesi. Si dice inoltre che i lavori dovrebbero iniziare presto perche’ ai proprietari sono giunte richieste di acquisto. A noi sorge spontanea una domanda: ma non e’ che, per caso, quei fondi erano gia’ stati venduti ancor prima dell’approvazione del progetto e questo ha inciso sulla possibilita’ di fare una scelta successiva piu’ razionale? Il nostro pensiero e’ che l’Amministrazione avrebbe dovuto farsi carico della volonta’ popolare e lasciare almeno uno spazio sociale all’interno della nuova struttura da dedicare al ballo. C’e’ da segnalare in proposito che per il rilascio di alcune autorizzazioni in un edificio di recente costruzione a Pratoranieri il Comune ha richiesto la cessione di un locale con una ingiustificabile disparita’ di trattamento rispetto all’area ex-Florida. Ci chiediamo inoltre, cosi’ come fanno molti altri cittadini, perche’ sull’argomento tacciono misteriosamente tutte le forze politiche di maggioranza e opposizione. Purtroppo accade sempre piu’ spesso che i nostri politici, indifferentemente sia che siano di destra o di sinistra, quando sollecitati su questioni di pubblico interesse, si rifugiano dietro preoccupanti silenzi. Ma visto che la Regione non ha ancora recepito le normative che priverebbero il consiglio comunale della possibilita’ di valutare il progetto, ecco l’occasione giusta per conoscere il punto di vista di ciascun consigliere in proposito all’inserimento di una sala da ballo all’interno del progetto. Questo sara’ importante in un prossimo futuro perche’ nessuno un domani possa di nuovo ripresentarsi alle elezioni dicendo di non aver potuto far niente per cambiare le cose. Ricordiamo che e’ dovere dei consiglieri render conto alle persone che rappresentano indipendentemente dal partito di appartenenza. Rispondere a queste domande permetterebbe ad ognuno dei consiglieri di distinguersi in modo che la gente non faccia di tutta un’erba un fascio..
http://www.ilgiunco.net/2012/02/29/la-libellula-florida-che-fine-ha-fatto-la-sala-da-ballo/

http://www.0566news.it/notizia.asp?idn=8347

domenica 26 febbraio 2012

SCOMPAIONO LE PROVINCE COME ENTE LOCALE POLITICAMENTE AUTONOMO

Niente più consiglieri eletti né personale politico, azzerate le scartoffie per i cittadini



Scompaiono le province come ente locale politicamente autonomo
Si è svolta a Palazzo Chigi la riunione del Consiglio dei Ministri, in merito alla vicenda Provincie le novità sono le seguenti. Prosegue l’azione di contenimento dei costi della burocrazia, attraverso una delle misure annunciate nei mesi scorsi: la razionalizzazione delle spese di gestione degli enti territoriali provinciali. Il disegno di legge del Governo, esaminato su proposta del Presidente del Consiglio e del Ministro dell’interno, interviene sulla definizione delle nuove modalità di elezione dei Consiglieri provinciali e dei Presidenti delle Province.
Scompaiono le province come ente locale politicamente autonomo. Niente più consiglieri eletti né personale politico, azzerate le scartoffie che i cittadini devono presentare al potere intermedio tra comune e regione. Restano le principali competenze, ma saranno amministrate da un organismo che dipenderà principalmente dai comuni, un pò come le comunità montane. Al sistema elettorale attuale, basato sull’elezione diretta del Presidente e del Consiglio provinciale, si sostituisce un sistema proporzionale, fra liste concorrenti. La riforma non prevede nuovi oneri a carico della spesa pubblica. Il risparmio presunto per lo svolgimento delle elezioni è di circa 118 mila euro per lo Stato e di circa 120 mila euro per le Province.
Gli aspetti essenziali sono quattro:
1) Si riduce il numero massimo di consiglieri provinciali. Per le province con più di 700.000 abitanti saranno 16, per quelle con popolazione compresa tra i 300.000 e i 700.000 saranno 12, mentre per quelle con meno di 300.000 abitanti il numero massimo di consiglieri previsto è di 10 unità.
I nuovi limiti sono stati pensati per consentire l’accesso in Consiglio di tutto l’arco di forze politiche, garantendo la rappresentatività di tutte le opinioni e la tutela delle minoranze.
2) I candidati al seggio di consigliere provinciale potranno essere solo i sindaci e i consiglieri comunali della provincia interessata. Le “elezioni di secondo grado” riducono i costi. Gli eletti, infatti, mantengono la carica di sindaco o consigliere comunale per tutta la durata del quinquennio provinciale di carica. Le elezioni, inoltre, si svolgeranno in un solo giorno (una domenica che verrà fissata con decreto dal Ministro dell’interno in una data diversa da quella del turno primaverile delle elezioni comunali).
3) Il Presidente della Provincia è eletto direttamente dal corpo elettorale composto dai Consiglieri comunali per abbinamento di lista.
4) Per preservare l’equità di genere tra gli eletti, si prevede la presenza necessaria di candidati di entrambi i sessi in ciascuna lista, nel rispetto del principio di pari opportunità.
Il testo sarà ora esaminato dalla Conferenza unificata alfine della definitiva approvazione da parte del consiglio dei Ministri.
La Regione Siciliana dovrà ora recepire il disegno di legge del Governo Monti.

http://www.startnews.it/notizie/start_write_news_10.asp?key=5362&2502125362#.T0npFzHBOqI.facebook

sabato 25 febbraio 2012

Il paese delle banane

Il termine “Repubblica delle banane” è un'espressione dispregiativa che solitamente indica  una piccolo stato latino-americano politicamente governato da un'oligarchia ricca e corrotta. Ovviamente l’accostamento della nostra amata citta’ con una tale Repubblica e’ di natura puramente umoristica e facilmente giustificabile con l’attuale periodo carnevalesco. Questo non nasconde pero’, che dietro ogni battuta si celi sempre un fondo di verita’. Un esempio di questo e’ la tanto discussa canzone “Follonica” dei Baustelle, che descrive bene il degrado raggiunto negli ultimi tempi dalla citta’ e il riferimento alle banane ci pare consono visto il nome comune ormai dato da follonichesi e turisti alle opere d’arte contemporanea esposte sul lungomare di Pratoranieri. Insomma e’ evidente che questa citta’ sta attraversando uno dei momenti piu’ bui della sua storia senza che ad oggi si riesca a intravedere una via d’uscita. La politica locale e’, in generale, ridotta a piccole scaramucce tra fazioni che ormai sono diventate del tutto autoreferenziali. Si e’ promesso di allargare la raccolta porta a porta senza aver valutato attentamente i costi oppure ci si imbatte in un progetto faraonico come il parco centrale che costera’ ai cittadini follonichesi piu’ di 10 milioni di euro senza considerare fino in fondo la grave situazione economica generale del Paese. Si guarda al superfluo tralasciando spesso la normale amministrazione che e’ fatta di cose semplici come sistemare l’intonaco che si distacca da un muro di una scuola, oppure tappare la buca in una strada piuttosto che riparare in modo adeguato un tubo dell’acqua o una fogna che si rompe di continuo. Insomma la città appare come colei che per il giorno della festa ha ordinato il vestito nuovo al negozio dimenticando, con voluta incoerenza, di lavarsi il viso e pettinarsi. Servono urgentemente idee nuove, progetti concreti per lo sviluppo della città, con un positivo ritorno economico, auspicabile in tempi brevi, per dare la possibilità di realizzare nuovi posti di lavoro, visto che questo è ormai diventato il problema prioritario per la città e di certo questo non si può ottenere con regole imposte o ulteriori tasse sui ceti produttivi (vedi per esempio la tassa sul turismo) che non fanno altro che  deprimere ancor piu’ il mercato dell’offerta lavorativa. L’unico sistema possibile per creare nuove opportunita’ di lavoro e’ quello di aiutare e incentivare le attivita’ presenti sul territorio. Semplici esempi virtuosi possono essere l’ aiutare l’artigianato organizzando mostre mirate alla pubblicizzazione delle ditte locali, abbassare la tassazione sul suolo pubblico per i ristoranti e le pizzerie, sviluppare un collegamento tramite aliscafo con l’isola d’Elba, prolungare l’orario di apertura dei locali andando incontro alle esigenze dei giovani. Ci sono citta’ che riescono a vivere di turismo pur avendo a disposizione molte meno risorse naturali rispetto a Follonica. Queste citta’ riescono ad attirare il turismo grazie ad un’opulata amministrazione che incentiva iniziative ludiche e musicali che poi attirano nuovi turisti che a loro volta usufruiscono di alberghi e ristoranti e che a loro volta generano nuovi posti di lavoro. Gente nuova e idee nuove potrebbero trasformare Follonica in una piccola Montecatini o Chianciano sul mare e a quel punto perfino le famose “banane” potrebbero diventare un simbolo di divertimento. E’ nell’ottica di un nuovo modo di vedere la politica che il comitato la libellula si sta muovendo cercando contatti con chi abbia davvero una vera volonta’ di cambiamento.

http://www.maremmanews.tv/it/index.php?option=com_content&view=article&id=17465:la-libellula-follonica-e-il-qpaese-delle-bananeq&catid=41:attualita&Itemid=55

http://www.ilgiunco.net/2012/02/25/la-libellula-a-follonica-troppo-degrado/

martedì 21 febbraio 2012

Autostrada, Bizzarri: meglio niente che la proposta di Sat

Il sindaco di Scarlino: «Nel tratto nord meglio non fare niente, e concentrare tutte le risorse disponibili nella zona a sud del Capoluogo»
20 febbraio 2012 Aggiornato alle 16:25


SCARLINO – Non è piaciuto affatto al sindaco Maurizio Bizzarri il comportamento tenuto dalla Sat in merito alle osservazioni presentate dagli enti locali sulla proposta di tracciato avanzata dalla stessa società per il completamento del corridoio tirrenico.
La risposta negativa a tutte le indicazioni che arrivano dal territorio è per Bizzarri «una delusione totale, una mancanza di rispetto verso le istituzioni e una chiara dimostrazione dell’arroganza oramai consolidata degli organismi tecnici verso la politica».
«Quello che sta succedendo con la storia infinita del tracciato della Tirrenica – dice Bizzarri – è l’esempio calzante della responsabilità della politica, dovute alla mancanza di decisioni tempestive e ritardi cronici non più giustificabili, e dell’arroganza dei tecnocrati di Sat, che approfittando di questo vuoto istituzionale impongono tempi, procedure e soluzioni inaccettabili. Le proposte di modica al tracciato, confermate nelle osservazioni degli Enti pubblici e rigettate in toto da Sat, confermano un atteggiamento di chi ha già deciso e non vuole ascoltare niente e nessuno, sicuro di poter andare per la sua strada, contro tutti».
«Se non ci sono i soldi – aggiunge il sindaco di Scarlino -, prima di fare una soluzione peggiorativa , che forse serve solo a portare soldi a Sat con il nuovo sistema di pedaggio, meglio non fare niente. Nessuno è contento né a nord né a sud di Grosseto, e non sappiamo ancora cosa succederà nella variante di Albinia-Orbetello».
Per quanto riguarda il comune di Scarlino, Bizzarri ha voluto ricordare la posizione della sua amministrazione: niente pedaggio per i residenti; adeguamento delle quattro corsie tra Rosignano e Follonica; la realizzazione della “strada dei tre porti” Puntone, Punta Ala e Marina di Grosseto con uno svincolo adeguato in località Palazzi (Comune di Follonica), che attraversava la piana del Casone ampliando l’attuale tracciato per ricongiungersi con la provinciale del Puntone e con lo svincolo del Porto.
«Se questo non è possibile – conclude Bizzarri -, nel tratto nord meglio non fare niente, e concentrare tutte le risorse disponibili nella zona a sud del Capoluogo facendo un adeguamento del tracciato e una variante, come richiesto dalla Provincia sul tratto Albinia-Orbetello».

giovedì 16 febbraio 2012

D’Ambra chiede se siano tollerabili certe dichiarazioni pubbliche del Barocci.

D’Ambra: mi rivolgo alla Regione, alla Provincia di Grosseto, al Comune di Scarlino, all’ARPAT, alla Nuova Solmine e alla Tioxide, chiedendo se siano tollerabili certe dichiarazioni pubbliche del Barocci.

Il sig. Barocci riporta piu’ volte nei suoi comunicati alla stampa che le bonifiche realizzate da Nuova Solmine SPA sulla Cassa Sterili, Bacini fanghi su incarico e per conto della Regione Toscana siano false. Sostiene anche che anche la Provincia certificandole come buone avrebbe a sua volta certificato un falso. Con il termine falso si intende un’ affermazione che non corrisponde alla realtà e per estensione indica ciò che è stato alterato o contraffatto e quindi presuppone la volonta’ di compiere un’illecito. Il Barocci basa le sue accuse facendo un’analogia  per niente pertinente tra la vicenda del Merse e le bonifiche dei bacini dove pero’ sono diversi sia i soggetti commissionanti che le caratteristiche di natura chimico-fisica presenti. Infatti nelle miniere di Campiano vi era la presenza di acque di infiltrazione e di percolazione fortemente acide e non semplici acque meteoriche. Il sito area ex bacini risulta certificato come gia’ bonificato nel 1997 e successivamente monitorato. Non si capisce dunque come facciano la Regione, la Provincia, l’ARPAT, il Comune di Scarlino e la Nuova Solmine a non tutelare giuridicamente la propria immagine da tali accuse. Allo stesso modo non capisco come la Tioxide non tuteli l’ immagine del suo prodotto Agrigess cosi’ come ha fatto nell’occasione in cui alcuni ambientalisti sostennero l’ipotesi che vi fosse una concentrazione fuori legge del pericolosissimo cromo esavalente. Infatti il Barocci continua a sostenere che il prodotto nonostante abbia ottenuto l’approvazione del ministero per un suo utilizzo in agricoltura come ammendante, non sarebbe in regola. La conformita’ del prodotto e’ invece ben specificata nell’allegato seguente:

CONFORMITA' AGRIGESS A ALL.3 DEL D. Lgs 75/10

Metalli                   Limiti (mg/kg)              Valore Gesso                Conformita'
Pb Tot                          140                                   3,5                                 si
Cd Tot                            1,5                                 <00,5                             si
Ni Tot                           100                                 2,1                                  si
Zn Tot                           500                                11,5                                si
Cu Tot                           230                                 6,9                                 si
Hg Tot                            1,5                                <0,1                               si
Cr(IV) Tot                    0,5                                 <0,5                                si
SO3                                35                            40,5+/-4,25                          si
CaO                               25                              30,8+/-3,4                          si
                                           

Capisco che sia le istituzioni che le aziende abbiano ben altro a cui pensare piuttosto che rivolgere le loro attenzioni nei confronti delle giornalate del Barocci e non abbiano voglia di entrare in polemiche inutili, ma un tale silenzio potrebbe assumere pero’ in chi legge la considerazione che tali accuse abbiano un minimo di fondamento e questo non deve accadere. Ci sono dei limiti che non dovrebbero essere mai oltrepassati. Per quanto invece attiene alla volonta’ diffamatoria nei confronti di mio padre che lo ripeto, non e’ stato mai accusato ne’ tantomeno chiamato a testimoniare in nessun processo, voglio solo far capire quanto il Barocci sia subdolo nel coinvolgere nella sua disamina altre persone a cui attribuisce affermazioni diffamatorie da loro mai sostenute:

“Infatti un dott. chimico Luciano D'AMBRA per diversi anni, intorno alla fine degli anni ottanta, primi anni novanta, ha certificato analisi su eluati e su acque di falda per conto dei collaudatori in corso d'opera delle false bonifiche realizzate da Nuova Solmine SPA sulla Cassa Sterili, Bacini fanghi, nonchè il famoso Stock provvisorio di ceneri di pirite (lo chiamavano tutti così: provvisorio da diversi decenni...). Che quelle bonifiche siano false non lo diciamo noi, ma, dopo di noi, i consulenti della Procura e oggi anche i consulenti della Provincia e del Comune di Scarlino (Biondi e Donati-Relazione del febbraio 2011).”

Ecco quello che dice il prof. Donati da me interpellato in proposito a quanto scritto sopra e alle accuse rivolte a mio padre:

“ovviamente mai detto ne tantomeno scritto (ne io ne Alessandra Biondi) che le analisi siano state contraffatte. Mai nemmeno pensato. Non ho nemmeno presente di quali analisi stia parlando Barocci. Noi abbiamo fatto una relazione che parla di tutt'altro. Cioè cerca di determinare dei valori di fondo per le falde della piana di Scarlino che sono raggiungibili attraverso delle operazioni di bonifica. Comunque se vuoi ne parliamo anche più approfonditamente. Ma se ho interpretato bene la lettera, la parte secondo me più grave e sgradevole non è tanto l'accusa per il tuo babbo, che pur toccando un affetto così importante, ci può anche stare per un tecnico che ha operato in un'azienda che comunque è sempre nell'occhio del ciclone, ma il voler ribaltare politicamente tali accuse sulla tua persona. Ma che cavolo di ragionamenti sono?”

Ovviamente ho scritto ai giornali chiedendo di dissociarsi dalle affermazioni del Barocci che saranno con molta probabilita’ oggetto di una querela per diffamazione a mezzo stampa. Alcuni lo hanno gia’ fatto mentre da altri sto ancora aspettando che lo facciano.

Dott. Riccardo D’Ambra

p.s: questa lettera non e’ a nome di nessuna associazione ma solo a titolo personale

sabato 11 febbraio 2012

D'AMBRA SI DIMETTE DA MEMBRO DEL COORDINAMENTO NO-SAT

D’Ambra si dimette da membro del coordinamento NO-SAT

Ho deciso di dare le dimissioni da coordinatore del nodo di Follonica in quanto non condivido la deriva ambientalista che l’associazione No-Sat ha subito negli ultimi tempi. L’intento dell’associazione al momento della sua fondazione era quello di combattere il tipo di progetto che si stava attuando e smascherare gli interessi personali che andavano contro l’interesse collettivo. L’idea della trasversalita’ partitica al fine di raggiungere lo scopo fu il motivo che mi spinse ad essere uno dei fondatori dell’associazione. La condivisione del gruppo era pero’ finalizzata ad un’idea di contrarieta’ al progetto tal quale, ma non comprendeva un’ideologia di base di deriva ambientalista che andava oltre, ovvero negava la necessita’ di un’autostrada per il nostro territorio. Proprio per questo fu condivisa la scelta del nome No-Sat piuttosto che No all’Autostrada Tirrenica. Ritengo pero’ che oggi a nome della No-Sat ci siano state prese di posizione da parte di rappresentanti di singoli nodi che hanno trasformato, magari involontariamente, lo spirito iniziale in posizioni sovrapponibili a quelle di Italia Nostra o delle altre miriadi di movimenti ambientalisti, le cui posizioni io non condivido. Sono fortemente contrario all’esproprio della nuova Aurelia che ci toglie una statale gratuita come accade oggi col progetto della Sat ma non sono di principio contrario alla realizzazione di un corridoio autostradale tirrenico che rispetti il paesaggio maremmano. Ci sono esempi in Europa di autostrade costruite in localita’ ad alto valore paesaggistico che sono riuscite a valorizzare il territorio e portare anche ad un ritorno economico per gli abitanti tramite progetti rispettosi dell’ambiente. Del resto noi Italici siamo stati i primi al mondo con la civilta’ Romana a costruire opere ingegneristiche stradali ancor oggi visibili che si integrano con l’ambiente circostante e lo valorizzano. Io sono convinto che siano i futuri progressi scientifici e tecnologici a risolvere i problemi ambientali e non di certo un ritorno al passato con condizioni di vita inaccettabili.

Riccardo D’Ambra

giovedì 9 febbraio 2012

Farmacia comunale, La Libellula: investimento giusto?

9 febbraio 2012 Aggiornato alle 11:26


FOLLONICA - Farmacia comunale: partiti e gestione dei soldi pubblici. Interviene il comitato civico “La Libellula”. «I partiti sono costretti ad inseguire il consenso spesso a scapito del buongoverno. L’economista, sociologo, filosofo e storico tedesco Max Weber spiegava bene gia’ nel secolo scorso cosa sono i partiti: “Per partiti si debbono intendere le associazioni costituite al fine di attribuire ai propri capi una posizione di potenza all’interno di un gruppo sociale e ai propri militanti attivi possibilità per il perseguimento di fini oggettivi e/o per il perseguimento di vantaggi personali.” . Il consenso di un partito oggigiorno deriva spesso dalla possibilita’ di gestire le risorse pubbliche. Tutto questo porta inevitabilmente ad una distorsione del concetto di bene comune che piu’ spesso viene inteso come bene di una parte dei cittadini nei confronti di un’altra. Ecco che allora la gestione del patrimonio pubblico puo’ subire interpretazioni diametralmente opposte a seconda delle convenienze. Per fare un esempio pratico alienare porzioni di verde pubblico come sta accadendo in via Spinelli e in altre zone della citta’, potrebbe essere accettabile se dai soldi ricavati si andasse ad incidere con maggiori servizi per l’intera comunita’ . In tal caso potrebbe anche valere la pena di vendere capitale pubblico in cambio dei servizi. Ecco quindi che, sempre per proseguire nell’ esempio, l’Amministrazione consegna alla citta’ un nuovo servizio, costituito dall’apertura di una nuova farmacia comunale in Cassarello».
«A prima vista – aggiungono dal comitato – sembrerebbe un affare. Ma un privato avrebbe fatto una simile scelta? E nell’amministrare il patrimonio pubblico non bisognerebbe comunque far quadrare i conti per non riversare poi i debiti sui cittadini? Allora proviamo a fare due conti sull’investimento che l’Amministrazione follonichese ha fatto. Qualche politico ribattera’ dicendo che in realta’ il Comune non ha tirato fuori una lira visto che a pagare sara’ l’azienda farmaceutica municipale, ma a me questa scusa ricorda tanto il gioco delle tre carte. Piu’ o meno si tratta di un investimento vicino al mezzo milione di euro di cui circa 250mila euro sono stati presi con un mutuo (che si presume costeranno un interesse annuale di circa 36mila euro) e 150 sono stati presi da fondi costituiti da accantonamenti tra i quali anche il TFR dei lavoratori e che rendevano circa 15mila euro di proventi finanziari (che quindi il prossimo anno non ci saranno e non sara’ quindi possibile ripianare il debito della farmacia dei palazzi rossi che senza questi avrebbe un passivo di circa 7mila euro)».
«A queste cifre - proseguono dal comitato – vanno aggiunti i soldi del salatissimo affitto e della consulenza per trovare il fondo. Anche ammettendo che non ci sia la necessita’ di assumere altro personale ma considerando le spese per coprire gli stipendi del ragioniere, del CDA e del presidente, (che una farmacia privata non deve sostenere) e’ evidente che ci appare troppo ottimistica la previsione riportata nel business plan 2012-2016 di riuscire ad andare in attivo. Di chi sara’ la responsabilita’ dei debiti qualora questi venissero accumulati dall’azienda farmaceutica municipale e soprattutto, chi ripianera’ i conti? Ovviamente la sfortunata Amministrazione che un giorno si trovera’ ad affrontare il problema che scarichera’ sulle spalle dei cittadini questi debiti accumulati aumentando la tassazione locale o diminuendo altri servizi. E qui sorge spontanea una domanda: chi ha un comportamento da buon padre di famiglia: colui che si indebita pur di vedere felici i propri figli, oppure colui che pensa a non indebitarli rinunciando a cio’ che non si puo’ permettere? Ai posteri l’ardua sentenza».


http://www.ilgiunco.net/2012/02/09/farmacia-comunale-la-libellula-investimento-giusto/

martedì 7 febbraio 2012

LA TASSA DI SOGGIORNO RICADRA' SUI PIU' DEBOLI

Follonica – Il comitato “La Libellula” interviene sull’istituzione della tassa di soggiorno. «E’ tipico di una certa sinistra pensare di mettere le mani nelle tasche dei cittadini piuttosto che pensare a ridurre spese e privilegi di casta. Esercitare una pressione fiscale troppo grande e’ di per se’ un freno allo sviluppo economico. Se si vuole avere una gallina domani bisogna rinunciare all’uovo di oggi. Tutto questo e’ esattamente il contrario di quanto sta accadendo con l’introduzione della tassa sul turismo. Questa tassa rappresenta una miope scelta che portera’ nelle casse comunali follonichesi circa 500mila euro che sono una goccia d’acqua nel mare di spese che il Comune dovra’ affrontare per i progetti in corso d’opera. La tassa invece contribuira’ a generare altra insoddisfazione nei turisti».
«Di questo passo il futuro del turismo sara’ sempre piu’ nero. A rimetterci saranno soprattutto quei giovani che non amano farsi raccomandare e che cercano un lavoro confidando esclusivamente nelle proprie potenzialita’. Il mantenimento del carrozzone amministrativo tramite l’utilizzo di continui balzelli, alla fine andra’ ad incidere proprio sulle fascie piu’ deboli perche’ prive di garanzie quali i giovani lavoratori precari del settore turistico, visto che portera’ ad una diminuzione dei posti di lavoro. Sarebbe ora di cambiare radicalmente la mentalita’ perche’ un domani verra’ raccolto quello che oggi viene seminato».


http://www.ilgiunco.net/2012/02/07/la-libellula-la-tassa-di-soggiorno-ricadra-sui-piu-deboli/


I parassiti dello Stato. Quanto ci costano i politici italiani?

Circa 20 miliardi di euro spesi ogni anno in costi diretti ed indiretti. All'interno il dettaglio delle spese, le possibili soluzioni e l'ambigua posizione del Partito Democratico




E dopo la Chiesa, lo Stato, anzi 'la politica'. Quante sono le persone che vivono direttamente di politica? Un esercito composto da oltre 145 mila tra Parlamentari, Ministri, Amministratori Locali. A questi vanno aggiunti gli oltre 12 mila consiglieri circoscrizionali; 24 mila persone nei Consigli di Amministrazione delle 7 mila società, Enti, Consorzi, Autorità di Ambito partecipati dalle Pubbliche Amministrazioni; quasi 318 mila persone che hanno un incarico o una consulenza elargita dalla Pubblica Amministrazione. E poi la massa del personale di supporto politico addetto agli uffici di gabinetto dei Ministri, Sottosegretari, Presidenti di Regione, Provincia, Sindaci, Assessori Regionali, Provinciali e Comunali; i Direttori Generali, Amministrativi e Sanitari delle ASL; i consigli di amministrazione degli Enti Pubblici.

Ogni anno i costi della politica, diretti e indiretti, ammontano a circa 20 miliardi di euro. Vediamo di seguito il dettaglio.

Per il funzionamento degli Organi dello Stato centrale (Presidenza della Repubblica, Camera dei Deputati, Senato della Repubblica e Corte Costituzionale, Presidenza del Consiglio), quest’anno i costi saranno di oltre 3,2 miliardi di euro. Per gli Organi di Regioni, Province e Comuni i costi ammontano a 3,3 miliardi di euro. La Corte dei Conti, Consiglio di Stato, CNEL, CSM, Consiglio Giustizia Amministrativa della Regione Sicilia, per funzionare costano 529 milioni di euro. E la Presidenza del Consiglio, 477 milioni di euro. I costi per l’indirizzo politico dei Ministeri ammontano nel 2011 a 226 milioni di euro. Nel 2010 il solo costo per il funzionamento dei Consigli e Giunte Regionali è stato di circa 1,2 miliardi di euro. Per le Province siamo a 455 milioni di euro nel 2008, per i Comuni, di 1,6 miliardi. Per le consulenze, gli incarichi, le collaborazioni e le spese per i comitati e varie commissioni la spesa nel 2009 è stata di 3 miliardi di euro. Per i compensi, le spese di rappresentanza, il funzionamento dei consigli di amministrazione, organi collegiali, delle Società pubbliche o partecipate ed Enti, locali e nazionali, si sono spesi nel 2010 2,5 miliardi di euro. La direzione delle 255 Aziende sanitarie e ospedaliere ci costano oltre 350 milioni di euro; mentre il costo dei Consigli di Amministrazione è di circa 40 milioni di euro. I costi per il personale di nomina politica, per le Segreterie di Presidenti, Sindaci e Assessori, si aggirano intorno a 1,5 miliardi di euro l’anno.

E vogliamo parlare delle 'auto blu'? Al 31 marzo scorso, le auto blu della Casta risultavano essere 629.120. Uno scandalo mondiale, ancora più grave se si pensa che sono pure aumentate rispetto al 2009 (erano 607.918). Per rendersi conto di questa autentica nefandezza della politica italiana, bisogna proprio...dare i numeri. Questa vergogna costa ai contribuenti 21 miliardi di euro all'anno fra stipendi degli autisti, carburante, pedaggi autostradali, leasing, noleggio. Ed è allucinante pensare che negli Stati Uniti le auto blu sono appena – vieppiù considerando le proporzioni - 73 mila, che in Francia sono 65 mila, 55 mila in Gran Bretagna o 23 mila in Portogallo. Io capirei se i nostri conti stessero più che a posto; in tal caso ci potremmo (si potrebbero...) anche abboffare di “auto blu”; in realtà tutti noi sappiamo bene che invece lo Stato italiano si...puzza dalla fame, tant’è che ha bisogno di una manovra da 40 miliardi.

Ovvio che non si può certo pretendere di abolire totalmente questo parco auto. Ma cosa succederebbe se riducessimo le vetture pubbliche di rappresentanza ai livelli, per esempio, della Francia? o dei virtuosi USA? Ebbene, avremmo 169.200 auto blu, ed un costo di poco più di 5 miliardi, anziché 21. Siamo senz’altro il Paese più “blu” del mondo. E invece dovremmo essere il più “rosso”...il colore della vergogna. E come si potrebbero ottenere altri risparmi di spesa? Con le province, ad esempio. Le province italiane sono 110. Costano al contribuente circa 17 miliardi di euro, cioè quasi la metà dell'importo della stangata a orologeria di Tremonti. Inoltre, se si accorpassero gli oltre 7.400 Comuni al di sotto dei 15 mila abitanti, il risparmio ammonterebbe a circa 3,2 miliardi di euro. Senza contare che con una più “sobria” gestione del funzionamento degli uffici regionali, si potrebbero risparmiare 1,5 miliardi di euro.

Si perde il conto di quanti inutili sprechi (inutili per noi cittadini, non certo per la “casta”) abbiamo sotto gli occhi e di quanto si potrebbe risparmiare abolendoli. Cifre enormi che potrebbero essere dirottate, per dirne una, a favore dei lavoratori dipendenti e pensionati.

E ora, caro lettore, dovrò farti venire un gran mal di pancia e provocarti un’incazzatura omerica: entrerò nel dettaglio dello stipendio medio di un deputato italiano (e però, lettore mio adorato, prima di continuare la lettura, tira un gran respiro, siediti e cerca di star tranquillo). Allora, la prima voce è l’indennità, la “retribuzione”, pari a 5.487 euro mensili netti (sì, hai letto bene, netti). Segue la diaria come rimborso per le spese di soggiorno a Roma: 4.003 euro mensili. Poi c’è il rimborso per spese inerenti al rapporto tra eletto ed elettori di euro 4.190. Inoltre i deputati usufruiscono di tessere per la libera circolazione autostradale, ferroviaria, marittima ed aerea per i trasferimenti sul territorio nazionale. E comunque è previsto un rimborso spese trimestrale pari a 3.323 euro, per il deputato che deve percorrere fino a 100 km per raggiungere l’aeroporto più vicino al luogo di residenza, ed a 3.995 euro se la distanza da percorrere è superiore a 100 km. I deputati dispongono, inoltre, di una somma annua di 3.098 euro per le spese telefoniche. E poi gratis tessera del cinema e del teatro, francobolli, piscine e palestre, ristorante.

Al termine del mandato parlamentare, il deputato riceve l’assegno di fine mandato (la liquidazione), che è pari all’80 per cento dell’importo mensile lordo dell’indennità, per ogni anno di mandato effettivo (o frazione non inferiore ai sei mesi). E poi c’è l’assegno vitalizio. Il deputato riceve il vitalizio a partire dal 65° anno di età. L’importo dell’assegno varia da un minimo del 25 per cento a un massimo dell’80 per cento dell’indennità parlamentare, a seconda degli anni di mandato parlamentare. Vi lascio, infine, con un ultimo, affettuoso pensiero per il PD. I nostri eroi “piddini”, notizia di pochi giorni fa, si sono astenuti sul voto per la soppressione delle Province. Embè, per forza... qua tutti tengono famiglia e le presidenze di provincia occupate dal PD sono 40. Che dire, a me, uomo di sinistra, francamente il PD non di rado mi sconcerta: e stavolta la sua non-posizione sull’abolizione delle Province (che in realtà è una posizione: teniamocele che mi conviene), e un’altra volta prende le distanze dalla proposta di referendum sull’abolizione dell’attuale legge elettorale (la celeberrima “Porcellum”), e un’altra non si espone sul testamento biologico o sulla riduzione del numero dei parlamentari. Non si capisce se facciano così per semplice insipienza, per stupidità politica, o invece sia per calcolo, per convenienza (ma di quelle di piccolo cabotaggio). Ma si rendono conto o no del momento che l’Italia sta vivendo, che stiamo alla canna del gas? Lo capiscono almeno loro che senza forti cambiamenti, senza una scossa politica forte da decimo grado della scala Mercalli, senza uno tsunami di idee nuove il Belpaese è destinato alla morte...cerebrale ? Se anche dopo due segnali forti e importanti come le recenti amministrative e il referendum, il Partito Democratico non ha la forza e le palle di dimostrare agli italiani che non tutti sono uguali, la partita dell'alternativa non comincerà nemmeno, l’arbitro fischierà la fine prima dell’inizio...

Mi calo il cappello sugli occhi e mi addormento.

Fonti: UIL (marzo 2011); Quotidiano.net

http://interno18.it/rubriche/20505/i-parassiti-dello-stato-quanto-ci-costano-i-politici-italiani

lunedì 6 febbraio 2012

LA LIBELLULA INCONTRA ALTRE REALTA'

E' in atto una fase di dialogo con alcune realta' politiche follonichesi per capire quali possono essere i punti di incontro o di divergenza. Nello stesso momento stiamo cominciando a sviluppare un programma che poi, integrato con altre idee provenienti da altri gruppi che presumibilmente si uniranno al nostro, sara' il programma della nuova lista che si costituira' in futuro. Insomma, anche se lentamente, tutti i pezzetti del puzzle stanno cominciando ad unirsi.

giovedì 2 febbraio 2012

D'AMBRA: ORA POSSIBILE UNA NUOVA FARMACIA NELLA 167 OVEST

La Libellula, D’Ambra: «ora è possibile una nuova farmacia nella 167 ovest»      
La richiesta arriva dopo le liberalizzazioni del governo Monti
2 febbraio 2012 Aggiornato alle 12:45

Follonica – Liberalizzazioni e nuove farmacia. A Follonica il comitato cittadino “La Libellula” proprone attraverso Riccardo d’Ambra l’apertura di una nuova farmacia nel quartiere 167 ovest.
«Con le nuove norme sulle liberalizzazioni elaborate dal governo Monti – scrive D’Ambra – , ritorna di attualità la richiesta del quartiere 167 ovest di avere una propria farmacia. Quando, non molto tempo fa, si parlava di aprire una nuova farmacia comunale, vennero raccolte ben 2000 firme in pochissimi giorni a testimonianza di quanto fosse forte la richiesta che proveniva dall’ intero quartiere. Giova ricordare che la nuova legge prevede una farmacia ogni 3000 abitanti e quindi visto che Follonica supera i 22mila abitanti, c’e’ la possibilita’ di aprirne una nuova. Il quartiere 167 ovest-Campi Alti a mare assieme alla nuova caserma e alle nuove abitazioni che sono in costruzione vicino al fiume, superano gia’ abbondantemente i 3000 abitanti».
«Questa volta – aggiunge D’Ambra – si tratterebbe di aprire una farmacia privata, ma poco importerebbe perché comunque si tratterebbe di incrementare un servizio di pubblica utilità. C’è da considerare che nel quadro di una imminente ristrutturazione del Centro Commerciale del quartiere, inserire una nuova farmacia sarebbe in perfetta sinergia con il punto salute voluto fortemente dalla stessa Amministrazione. Sono sicuro che l’Amministrazione non si farà sfuggire questa occasione unica, visto che, dopo molti anni, si stanno verificando una serie di circostanze favorevoli ad un aumento dei servizi sanitari offerti ai popolosi quartieri della città».
http://www.ilgiunco.net/2012/02/02/la-libellula-dambra-ora-e-possibile-una-nuova-farmacia-nella-167-ovest/

http://www.0566news.it/notizia.asp?idn=8148

mercoledì 1 febbraio 2012

LETTERA APERTA PER RICHIEDERE DEGLI “ STATI GENERALI COMUNALI DELL’AGRICOLTURA “

Perché la Memoria rende liberi. “


Non scordiamoci neanche mai che l’agricoltura è un settore primario della economia, perche è l’unico non virtuale per quanto riguarda la reale sopravvivenza umana…. Non sono certo le banche che potranno sfamare le persone con mazzette di banconote che rischiano il fuori corso e comunque una svalutazione generale

Non sono certo le norme di ” burocrati alle scrivanie di Bruxelles “ che assicureranno il futuro lavorativo produttivo degli agricoltori,… sempre piu ostacolati da una burocrazia autoriferenziaria e fine a se stessa “



 LETTERA APERTA PER RICHIEDERE DEGLI “ STATI GENERALI COMUNALI DELL’AGRICOLTURA “


Il settore agricolo è tornato “ di moda “… questo preoccupa perche significa che siamo in crisi


Sono, siamo, molto preoccupati per le nostra aziende agricole , alcune delle quali   avevano sperato di trovare nell’agriturismo una speranza per “tirare avanti” malgrado le lobbies di chi ha piu a cuore gli interessi degli industriali, - settori filiera cerelitica , industriale meccanica,( nuovi trattori), chimici, petrolieri…- vedere mio allegato-  degli interessi degli agricoltori, “ i contadini “ che lavorando la terra , particolarmente da noi in zona collinare montana , di fatto presidiano il territorio.



Non scordiamoci neanche mai che l’agricoltura è un settore primario della economia, perche è l’unico non virtuale per quanto riguarda la reale sopravvivenza umana…. Non sono certo le banche che potranno sfamare le persone con mazzette di banconote che rischiano il fuori corso e comunque una svalutazione generale

Non sono certo le norme di burocrati alle scrivanie di Bruxelles che assicureranno il futuro lavorativo produttivo degli agricoltori,… sempre piu ostacolati da una burocrazia autoriferenziaria  fine a se stessa



I cittadini che lavorano e  risiedono in campagna sono gli agricoltori



Questi cittadini si appellano al loro Sindaco affinché, con il potere che gli è conferito per questa decisione dell’IMU ed altre  tasse di questo tipo che andranno a colpire questa categoria, che a parte qualche furbetto latifondista ( che ricompra i poderi dei coltivatori strangolati da burocrazia e costi delle lavorazioni ed abbassamento prezzi prodotti non protetti dal nostro “sistema Italia” ) di fatto raggruppa cittadini per i quali la Sinistra Italiana, nel dopo guerra aveva dato il via alla riforma agraria come leva di sviluppo per un paese uscito a pezzi dalla seconda guerra mondiale

Solo con i valori veri della Terra,…..di lavoro, solidarietà e autenticita  e con il lavoro assiduo di intere  famiglie di agricoltori era stato possibile poi  preparare un solco per i successivi anni del cosiddetto boom economico della nascente industria italiana



 Il settore agricolo è tornato “ di moda “… questo preoccupa perche significa che siamo in crisi



Delle tasse vorrebbero essere prese laddove gli interessati sono la categoria meno attenta ai “fogli” e laddove l’attivita sindacale ormai si è ridotta ad essere un patronato per adempiere alla burocrazia sempre piu invadente ed invasiva , come accennato nel mio mail di domenica a proposito IMU ecc



Dall’altro il conferimento/vendita/assegnazione  a giovani di terreni del demanio, l’unico rimasto intoccato dalla riforma agraria del dopo guerra , dimostra la sempre maggiore- reale- importanza di un settore primario, l’agricoltura come produttore di beni alimentari

Anche nel nostro Comune, ci sara questa dismissione, oppure i terreni demaniali sono tutti del demanio regionale ‘

Con l’Unione dei Comuni ci sono stati cambiamenti?



Vorrei anche ricordare , i rapporti conflittuali tra produttori agricoli e l’ATC , che non sempre riconosce il grave danno degli ungulati

Tanti agricoltori hanno rinunciato a seminare,  oltre ai costi , anche perche poi, dopo,  il frutto del loro lavoro viene sciupato e non riconosciuto dall’ATC

Siamo molto sfiduciati , di fatto sono i cacciatori, soprattutto le squadre di caccia al cinghiale, che decidono di tutto, anche delle tabellazioni…….

I sindacati agricoli prendono atto, “ è un problema” poi finisce lì



Non ultimo, il problema delle superficie agricole utilizzate per creare delle rendite da energie alternative

Il cosiddetto fotovoltaico a terra,  le pale eoliche……..

Un autoconsumo  è da incentivare, se possibile per rinnovare delle coperture di fabbricati agricoli o industriali, non piu in regola con la sostenibilita ambientale

Importante vedere come vengono normate nel RU del nostro comune, facendo in modo di favorire l’autoconsumo  e di scongiurare le speculazioni

Ricordiamoci comunque sempre che il Territorio, inteso come Paesaggio,  non è una risorsa rinnovabile

Il territorio è la nostra risorsa primaria ed è un elemento chiave del benessere sociale ed individuale





Per tutti questi motivi sopraelencati,

Penso che sarebbe importante convocare dei “stati generali comunali per l’Agricoltura “

Sarebbe una iniziativa importante, la prima in assoluto, penso,  in Provincia di Grosseto e forse in Toscana

Sarebbe un segnale importante di democrazia partecipativa  dato da un comune a guida democratica

Con la presenza dei tre sindacati agricoli, dei funzionari ATC, dei responsabili assessorati coinvolti ed ovviamente degli agricoltori, che , numerosi,  mi hanno richiesto di sollecitare , di promuovere tale incontro sul loro territorio.



La riunione potrebbe dunque  aver luogo al centro sociale di Valpiana, in quanto Presidente del Consiglio di Frazione, lo propongo ufficialmente

Infatti, Valpiana è, nel territorio di Massa Marittima,  la frazione che raggruppa la maggior parte delle attivita produttive agricole

 ( Valpiana comprende le località / frazioni anche di Capanne, La Pesta, Cura Nuova, Vivoli, Marsiliana e Montebamboli )



Al Centro sociale,  lo dice la parola stessa, il carattere risulterebbe maggiormente conviviale aggregativo partecipativo , dove la figura centrale risulterebbe finalmente la forza lavorativa dell’Agricoltura , ossia gli agricoltori , i coltivatori abituali della Terra, uomini e donne



Ecco, adesso questi stessi cittadini , nella persona dei loro figli e nipoti, si appellano al loro Sindaco, a chi ha ricevuto da loro, con il voto, la delega ad occuparsi del loro territorio, si appellano dunque al loro Sindaco , per la tutela  della loro sopravvivenza  come lavoratori  della Terra .



Questo nostro  territorio , bene comune , luogo di vita e di lavoro ci vede uniti ,

Ma solo se uniti  con i nostri Amministratori,  potremo lottare per  la sopravvivenza  di beni primari – natura alimentazione ambiente -da trasmettere a nostra volta ai nostri figli.



Mi appello, ci appelliamo al nostro governo cittadino per dare voce democratica  al nostro territorio, con l’ascolto dei “cittadini agricoltori”









Donatella Raugei                                                                                                  Massa Marittima, 27 gennaio 2012







Donatella Raugei

Presidente del Consiglio di Frazione di Valpiana

392 9432839   0566 910046