lunedì 29 agosto 2011

LUNEDI 5 SETTEMBRE: DIBATTITO SULL'AUTOSTRADA TIRRENICA


Non possiamo dimenticare che ci sono problematiche importanti ed imminenti che vanno affrontate comunque anche se il comitato si trova in una fase organizzativa ancora allo stato embrionale. E' per questo che LUNEDI 5 SETTEMBRE alle ore 21,00 presso la sala del comitato di quartiere al piano superiore del CENTRO COMMERCIALE 167 OVEST, si terra' un'assemblea-dibattito sul tema dell' AUTOSTRADA TIRRENICA. E' uno dei pochi eventi organizzati a Follonica che servira' per capire cosa sta accadendo e poter dire la propria opinione su un'opera che decidera' del futuro della nostra citta'.

venerdì 26 agosto 2011

LA RESPONSABILITA' DI AMMINISTRATORI E DIPENDENTI PUBBLICI

La responsabilità di amministratori e dipendenti pubblici


In materia di responsabilità amministrativa


- In generale



(Nella responsabilità amministrativa rientra anche la tutela di interessi ulteriori rispetto all'integrità patrimoniale: fra questi vi è la tutela dell’immagine delle P. A., ossia la tutela della propria identità, buon nome, reputazione e credibilità, nonché l’interesse che le competenze individuate siano rispettate, le funzioni assegnate siano esercitate, le responsabilità dei funzionari siano attivate. Ogni azione del pubblico dipendente che leda tali interessi si traduce in un'immagine negativa della P.A.

Il danno all’immagine di una P. A. è una fattispecie di danno esistenziale)

(Gli elementi della responsabilità amministrativo-contabile sono il danno, l'antigiuridicità della condotta e il dolo o la colpa grave. Non solo un'attività posta in essere in assoluta carenza di potere ma anche la mera illegittimità della condotta integra l'elemento dell'antigiuridicità.

Ai fini della possibilità di tener conto dei vantaggi conseguiti, la causa di questi deve identificarsi con la causa del danno)



(La responsabilità amministrativo-contabile è un istituto che, pur finalizzato al risarcimento del danno erariale, non è privo di carattere sanzionatorio in senso pubblicistico, evidenziato da elementi quali l'iniziativa del P.M., il carattere personale e lìintrasmissibilità agli eredi, il potere del giudice di ridurre gli addebiti, ecc.)


(La legge delinea una tipologia di responsabilità amministrativa di natura personale; ove il danno sia riferibile all’azione di più soggetti, la responsabilità è circoscritta alla parte che ciascun soggetto ha preso nella produzione del fatto dannoso)



(Non è conforme ai principi dell'ordinamento attenuare ulteriormente, in via generale, i casi di responsabilità amministrativa per colpa grave.

Nell'ambito delle sanzioni amministrative a carico dei dipendenti o amministratori non esiste una generale estensione della responsabilità o solidarietà degli "enti", a differenza della solidarietà per il risarcimento del danno a terzi.
L'attenuazione della responsabilità amministrativa, nei singoli casi, è rimessa al potere riduttivo sul quantum affidato al giudice, che può anche tenere conto delle capacità economiche del soggetto responsabile, oltre che del comportamento, al livello della responsabilità e del danno effettivamente cagionato. In contrasto con questi principi dell'ordinamento è, invece, la previsione di una riduzione predeterminata ed automatica della responsabilità amministrativa per colpa grave, sotto il profilo quantitativo patrimoniale.

La responsabilità amministrativa non richiede necessariamente l'esistenza di un rapporto d'impiego o la qualità di dipendente, ma il semplice inserimento nell'organizzazione della P.A. con lo svolgimento di funzioni proprie della stessa amministrazione, così come avviene per gli amministratori o i funzionari onorari. Infatti l'esercizio di pubbliche funzioni di una P.A. non deve necessariamente avvenire utilizzando esclusivamente dipendenti legati da rapporto d'impiego, non coincidendo con l'apparato degli uffici caratterizzato da rapporto di lavoro dipendente. E' legittima la previsione dell'esercizio di dette funzioni da parte di soggetti con un rapporto sottostante anche meramente onorario o di mero servizio o di obbligo)


- In materia di "colpa grave" nella responsabilità amministrativa


(In caso di deliberazione illegittima di organo collegiale, l'asserita astensione in sede di votazione non rileva ai fini della insussistenza della colpa grave: semmai tale effetto può riconoscersi solo al voto contrario, che impone di assumere una posizione netta sia ai fini della deliberazione da adottare, sia nei confronti degli altri componenti dell'organo collegiale, da cui l'amministratore dimostra di dissociarsi. Neppure sono influenti per accertare o meno la colpa grave i pareri favorevoli del dirigente e del segretario comunale, di per loro inidonei ad incidere sull'elemento soggettivo)


(E'viziato da colpa grave il comportamento dell'aver deliberatamente omesso gli adempimenti che rendano concreti ed operativi gli incarichi conferiti con deliberazioni consiliari, ed in particolare l'omissione dell'impegno di spesa e di una convenzione regolante compiutamente i rapporti col professionista)



(La colpa grave ai fini della responsabilità degli amministratori pubblici - inquadrata nella nozione di colpa professionale di cui all'art. 1176, 2° comma c.c. - va identificata nel particolare e oculato grado di diligenza richiesto all'amministratore pubblico)


- Casi specifici



(Non sussiste la responsabilità dei componenti degli organi politici di una P.A. che abbiano approvato una delibera illegittima e produttiva di danno erariale, quando, dubitando della legittimità della proposta di delibera prima dell'approvazione, abbiano richiamato su di essa l'attenzione degli uffici tecnici o amministrativi titolari dell'istruttoria, dimostrando così da un lato di avere svolto in modo ponderato la loro funzione e dall'altro allertando e ulteriormente responsabilizzando i funzionari responsabili dell'istruttoria. Infatti dall'aver richiesto un supplemento istruttorio, gli amministratori debbono ragionevolmente attendersi un'istruttoria particolarmente accurata, provenendo da funzionari il cui ruolo attivo e responsabile rispetto alla delibera che si va ad assumere è stato ben sottolineato dagli amministratori stessi.

Non può condividersi l'assunto della sostanziale inaffidabilità degli appartenenti agli uffici amministrativi e tecnici di una P. A., tutte le volte che siano chiamati ad esercitare funzioni che potranno avere effetti anche su se medesimi)

(E' responsabile il funzionario che, in relazione ad un contributo deliberato dalla Giunta, ne disponga l'erogazione senza l’accertamento della realizzazione del servizio e della spesa effettivamente sostenuta dal beneficiario, attraverso l’esame della documentazione contabile.


(E' fonte di responsabilità amministrativa il comportamento dell'aver affidato un appalto ad una ditta palesemente inidonea a svolgerlo per mancanza di mezzi e dell'aver pagato prestazioni non corrispondenti alla quantità e qualità dei servizi appaltati)



(La mancanza di un regolamento non può costituire per se stessa elemento costitutivo di danno erariale a carico degli amministratori pubblici.

Gli amministratori pubblici, in quanto componenti di organi collegiali, possono essere chiamati a rispondere solo per danni erariali che scaturiscano dall'attività volitiva in quella sede espletata)


- In materia di responsabilità di amministratori e funzionari degli Enti Locali



(Sono responsabili gli amministratori locali che affidino ad una impresa, già affidataria di analoghi lavori nello stesso Comune, ulteriori lavori extra-contratto senza il minimo rispetto delle procedure di gara pubblica e in carenza di qualsiasi atto deliberativo di copertura finanziaria; in particolare la responsabilità sussiste, a titolo di colpa grave, per l''ingiustificato ritardo nei pagamenti alla ditta esecutrice e, quindi, per i maggiori esborsi, per interessi e spese legali, sostenuti dal Comune a causa dell'impossibilità giuridica e contabile di fronteggiare puntualmente i pagamenti relativi ai lavori illegittimamente disposti)



(E' fonte di responsabilità per gli amministratori locali l'aver disposto l'erogazione di premi di produttività in forma generalizzata a tutti i dipendenti, in base esclusivamente alla presenza e non in relazione all'attuazione di programmi aggiuntivi rispetto al lavoro ordinario, e come tali compensabili in aggiunta al trattamento ordinario)



(Non sussiste la responsabilità amministrativa dei componenti della giunta municipale, la quale abbia assunto i doverosi e necessari provvedimenti per rendere funzionante una pubblica struttura, sulla base dell'istruttoria dell’apparato burocratico e delle informazioni fornite dall’assessore competente al ramo e dal sindaco. In caso di gravi inefficienze nei lavori, queste non possono essere addebitate all'organo di governo dell'ente locale, al quale non può imputarsi alcuna responsabilità collegiale: l'onere di verificare se i lavori siano effettuati tempestivamente ed a regola d'arte, non può ricadere sulla giunta, ma. al contrario, grava sulla competente struttura dell’apparato burocratico, sul competente assessore e sul sindaco.
Sussiste la colpa grave e la responsabilità del sindaco e dell'assessore competente nel caso in cui la realizzazione di un'opera pubblica sia affrontata senza valutare e programmare gli interventi atti a conseguirne la tempestiva funzionalità, non sottoponendo in tempo alla Giunta le iniziative necessarie ed esponendo l’ente territoriale ad esborsi
senza contemporanea utilizzazione dell'opera)



(Comporta colpa grave per gli amministratori del Comune l'adozione di una delibera, in cui l'approfondita disamina richiesta dalla particolare materia sia, in base al testo della delibera, del tutto mancata e, comunque, non venga evidenziata onde consentirne una valutazione. Tale condotta omissiva non può trovare giustificazione in un palesemente errato visto di legittimità o di regolarità tecnica. In particolare vi è colpa grave degli assessori nell'aver deliberato una lite temeraria, senza esaminare gli atti relativi alla questione, tra i quali il parere negativo espresso sul punto dal legale dell'Ente)



(In caso di impegni di spesa irregolarmente assunti nell'acquisizione di beni e servizi degli enti locali, il rapporto negoziale intercorre direttamente tra amministratore o funzionario che ha consentito la fornitura e controparte privata.
In tal caso il privato può esperire azione, per l'adempimento degli obblighi negoziali, nei confronti del funzionario o dell'amministratore, che risponde con il suo patrimonio; il privato, pertanto, non può esperire nei confronti dell'ente locale neppure l'azione di indebito arricchimento perché difetta il necessario requisito della sussidiarietà di tale azione, che viene escluso se esista altra azione esperibile dal preteso danneggiato nei confronti della parte inadempiente.

Gli atti di acquisizione di beni e servizi agli enti locali sono solo apparentemente riconducibili ad essi, realizzandosi la scissione dell'immedesimazione organica tra agente e P.A., sicché l'ente resta estraneo a impegni di spesa irregolarmente assunti)



In materia di responsabilità dirigenziale



(La responsabilità dirigenziale è autonoma ed aggiuntiva rispetto alle altre forme di responsabilità dei dipendenti pubblici. Mentre la responsabilità amministrativa presuppone un comportamento colposo o doloso che si discosti dalle regole giuridiche di comportamento del dipendente, la responsabilità dirigenziale non sorge dalla violazione di regole di comportamento ma si ricollega ai risultati prodotti dalla organizzazione cui il dirigente è preposto)

In materia di responsabilità penale



(Per gli amministratori locali la condanna per delitti tentati e non consumati contro la P.A. rileva ai soli fini della "decadenza" e non anche della "sospensione cautelare di diritto" dalla carica elettiva)

(La semplice violazione, da parte del pubblico amministratore, delle prescrizioni di una delibera di Giunta comunale, non integra il reato di abuso d'ufficio, non avendo le dette prescrizioni natura e valore di norme di legge o di regolamento)

NON VOGLIAMO CHE LA NOSTRA IMMAGINE VENGA ASSOCIATA A QUELLA DELLA MAGGIORANZA


La maggior parte degli iscritti al circolo dei Verdi abbandona il partito
26/08/2011 - 15:13



"Non vogliamo che la nostra immagine venga associata a quella della maggioranza".
"Noi, come maggioranza del circolo dei Verdi di Follonica abbiamo deciso di uscire dal partito avendo ormai piena coscienza che non era possibile far valere il proprio di vista, sia all’interno del partito stesso che all’interno della maggioranza che sostiene la giunta comunale. Noi avevamo richiesto di esprimere un nostro rappresentante in seno alla maggioranza, per apportare un contributo, critico ma costruttivo, sull’operato dell’Amministrazione. Tale richiesta e’ stata ignorata sia dal Sindaco che dai vertici provinciali e regionali del partito dei Verdi, i quali, a nostro fondato avviso, volevano una semplice adesione di facciata. Visto che non avevamo alcuna possibilita’ di organizzare il nostro lavoro politico in vista di un reale e costruttivo stimolo all’attivita’ della giunta comunale, abbiamo deciso di scindere la nostra immagine sia dal simbolo dei Verdi che dall’operato dall’Amministrazione. La nostra iniziativa politica non si arresta comunque a questa infruttuosa esperienza ma anzi continua con l’adesione al neonato comitato civico follonichese “LA LIBELLULA”. Sara’ in questo comitato civico che porteremo il nostro entusiasmo e la vivacita’ culturale delle nostre proposte e una meditata attenzione ai problemi cittadini, finalmente liberi da impacci burocratici e vincoli di partito. E siamo consci che grazie a questo nostro atto politico l’immagine dei Verdi non esce certamente rafforzata all’interno della maggioranza di governo della citta’. D’altra parte ci teniamo a sottolineare che noi non abbiamo mai danneggiato l’immagine dell’Amministrazione comunale e del partito dei Verdi – cosa che ci viene capziosamente imputata – pur essendo talvolta in disaccordo con talune scelte come per esempio l’attacco frontale alla Tioxide per la questione della presenza – da noi non condivisa – del cromo esavalente nei gessi; oppure la scelta opinabile di tenere un consiglio comunale a porte chiuse su argomenti di rilevanza pubblica. Siamo sicuri che le nostre proposte politiche troveranno all’interno della LIBELLULA la loro collocazione piu’ appropriata".
La maggioranza del circolo dei Verdi di Follonica tra cui gran parte del direttivo:
Marika Rossi, Riccardo D’Ambra, Mario Bresci, Claudia Bottaro e tanti altri iscritti

http://www.0566news.it/notizia.asp?idn=7024

E' SOLO QUESTO IL FANGO CHE CERCATE DI LANCIARE?


E' tutto qui il fango che siete riusciti a gettare sulla mia persona? Mi sembra molto poco e soprattutto ve lo siete giocato subito. E adesso come farete a fermare una forza politica nuova che sta nascendo? Perche' il punto e' questo; attaccarne uno per attaccarli tutti. Vecchia politica, vecchi metodi e vecchi capibastone. Ma il giochino non funziona piu'. E da oggi in poi non chiamatemi mai piu' verde. In testa una sola cosa: LA LIBELLULA.

giovedì 25 agosto 2011

Quei super dirigenti statali pagati con un doppio stipendio


Di Milena Gabanelli e Bernardo IoveneIl governatore Formigoni dice che i cittadini chiedono un segnale: vendere le Poste, la Rai, il patrimonio immobiliare. L'esperienza ha purtroppo insegnato che finora vendere significa svendere, o meglio, profitti privati e perdite pubbliche. Il ministro è sempre lo stesso, quello della cartolarizzazione più grande del mondo, ovvero la vendita degli immobili degli enti previdenziali, attraverso società di diritto lussemburghese, Scip 1, 2 e 3. Un fallimento pagato da noi e che qualcuno ha definito «romanzo criminale». Forse il cittadino avrebbe maggiore fiducia se a vendere fosse una nuova generazione politica. Certo è che il primo segnale che il cittadino, quello che deve continuare a tirarsi il collo, oggi chiede, è di farla finita almeno con privilegi che gridano vendetta e che si continua ad escludere dalla cura dimagrante.


Era l'inizio di dicembre 2010, era appena stata varata una manovra di correzione dei conti pubblici con i soliti tagli lineari, quando invitammo, senza essere degnati di cortese risposta, la presidenza del Consiglio e il ministro Tremonti a provvedere all'eliminazione di una norma che non ci risulta applicata in nessun altro paese civile: l'incasso di uno stipendio per un mestiere che non fai
( www.report.rai.it ). Quando un dipendente pubblico viene chiamato a svolgere un incarico presso un ministero, una commissione parlamentare, un'authority o un organismo internazionale, va in «fuori ruolo». Trattandosi di incarico temporaneo, conserva ovviamente il posto, l'anomalia è che conserva anche lo stipendio, a cui si aggiunge l'indennità per il nuovo incarico. In sostanza due stipendi per un periodo di tempo spesso illimitato. Nel 1994 il Csm lanciava l'allarme, segnalando «il numero crescente dei magistrati collocati fuori ruolo, la durata inaccettabile di alcune situazioni, alcune superano il ventennio, quando non il trentennio... la reiterazione degli incarichi... con la creazione di vere e proprie carriere parallele».


Domanda: è ammissibile che un soggetto che non lavora per un'amministrazione, ma lavora per un'altra, venga pagato anche dall'amministrazione per la quale non lavora? Sono bravi dirigenti dello Stato, sicuramente i migliori, visto che sono sempre gli stessi a passare cronicamente da un fuori ruolo ad un altro, lasciando sguarnito il posto d'origine perché non possono essere sostituiti, e i loro colleghi che restano in servizio si devono far carico anche del loro lavoro. E poi c'è il danno, il magistrato fuori ruolo percepisce anche l'indennità di malattia, mentre quelli in servizio la perdono. Per arrivare alla beffa, e cioè possono essere promossi, ovvero avanzare di carriera mentre sono fuori ruolo. Ad esempio Antonio Catricalà è fuori ruolo dal Consiglio di Stato da sempre, è stato capo gabinetto di vari ministri di schieramenti opposti, poi all'Agcom, fino al 2005 segretario della presidenza del Consiglio con Berlusconi, quindi nominato presidente dell'Antitrust. Non ricopre la carica in Consiglio di Stato, ma ciononostante nel 2006 da consigliere diventa presidente di sezione, e senza ricoprire quel ruolo incassa uno stipendio di 9.000 euro netti al mese che si aggiungono ai 528.492,67 annui dell'Antitrust.


A fare carriera senza ricoprire la carica è anche Salvatore Sechi, distaccato alla presidenza del Consiglio con un'indennità di 232.413,18, e Franco Frattini, nominato presidente di sezione del Consiglio di Stato il 7 ottobre del 2009 mentre è ministro della Repubblica (che però risulta in aspettativa per mandato parlamentare). Consigliere di Stato è anche Donato Marra: percepisce 189.926,38, più un'indennità di funzione di 352.513,23 perché è alla presidenza della Repubblica. Il dottor Paolo Maria Napolitano oltre allo stipendio di consigliere di Stato in fuori ruolo, prende 440.410,49 come giudice della Corte costituzionale. Anche Lamberto Cardia, magistrato della Corte dei conti fuori ruolo, è stato 13 anni alla Consob, ma il 16 ottobre del 2002 è stato nominato presidente di sezione, «durante il periodo in cui è stato collocato fuori ruolo», specifica l'ufficio stampa della Corte dei conti, «ha percepito il trattamento economico di magistrato, avendo l'emolumento di 430.000 euro corrisposto dalla Consob, natura di indennità».


Tra Consiglio di Stato, Tar, Corte dei conti, Avvocatura dello Stato e magistratura ordinaria, sono fuori ruolo circa 300 magistrati che mantengono il loro trattamento economico percependo un'indennità di funzione che a volte supera lo stipendio. Il commissario dell'Agcom Nicola D'Angelo ha sentito la necessità di rinunciare all'assegno e mettersi in aspettativa. Dall'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni riceve un'indennità di 440.410,49 annui, dall'agosto del 2010, dopo la manovra che tagliava gli insegnanti di sostegno nelle scuole per i disabili e gli stipendi dei dirigenti pubblici del 10%, ha rinunciato ai 7.000 euro al mese che prendeva da consigliere del Tar fuori ruolo. Una scelta personale, visto che non ci ha pensato Tremonti. D'Angelo dice di essere l'unico a porsi un problema etico, in effetti gli altri, ad esempio Alessandro Botto, consigliere di Stato fuori ruolo e componente dell'Autorità di vigilanza sui contratti pubblici, con doppio stipendio, ha dichiarato di non sapere che si potesse rinunciare al doppio assegno. La giustificazione è che lo stipendio da magistrato serve ad integrare quello per la carica da dirigente perché non abbastanza remunerata.


È proprio vero che all'ingordigia non c'è fine: il presidente della Consob spagnola prende 162.000 euro l'anno, quello delle telecomunicazioni 146.000, non un euro in più, e nessun magistrato prestato ad altre funzioni mantiene il posto e tantomeno lo stipendio. Le nostre associazioni dei magistrati hanno chiesto più volte di limitare l'uso dei magistrati fuori ruolo ai casi strettamente necessari, perché si può creare una pericolosa commistione tra ordine giudiziario e potere politico, oltre a quello di sottrarre centinaia di magistrati al lavoro di giudici per svolgere il quale sono stati selezionati e vengono pagati. Ma sicuramente alla politica che sceglie, dai capi gabinetto ai membri delle Authority, fa sempre comodo «valorizzare» i magistrati, sia penali che amministrativi, perché in atti dove si deve forzare un po' la mano, possono dare utili consigli. Allora, visto che in questi giorni ai cittadini verranno imposte lacrime e sangue, cominciamo ad eliminare elargizioni e benefici il cui accumulo rende impossibile perfino la quantificazione. Non sono questi i numeri che porteranno al pareggio di bilancio, ma certamente hanno contribuito a far sballare i conti e alla formazione di una cultura arraffona e irresponsabile. Una classe politica che non sa essere «giusta» incattivisce i suoi cittadini, e alla fine verrà condannata dalla storia.

mercoledì 24 agosto 2011

HA RAGIONE TURINI: PINOCCHIO DIVENTEREBBE ROSSO AL CONFRONTO


Nell'articolo sopra riportato il Sindaco accusa il Turini di mentire in quanto il giorno del consiglio comunale a porte chiuse non erano presenti in sala esponenti dei Verdi. Voglio dimostrare con carte alla mano che il Turini diceva il vero e quindi a mentire e' qualcun altro. Vorrei ricordare al Sindaco di aver accettato la richiesta di affissione per il circolo di Follonica da me fatta come portavoce e che mi sono seduto in riunione di maggioranza a nome del partito dei Verdi prima di essere "allontanato" da tale incarico da parte del coordinatore provinciale che cosi' recitava nella motivazione inviatami tramite mail:
Considerato il tuo atteggiamento pubblico, che è nettamente in contrasto con quanto deciso a livello Regionale e Provinciale del Partito, e più precisamente nell'avere comunque rispetto di alleati, nel tal caso il PD, con i quali Governiamo in Regione, in Varie Province e in molti comuni della Toscana,considerato che in tal senso le tue esternazioni stanno mettendo in imbarazzo il Partito dei Verdi, di fronte all'opinione pubblica e al resto degli alleati, con la presente, in qualità di coordinatore provinciale, ti comunico che non sei più autorizzato a rappresentare il circolo di Follonica in coalizione.

Faccio presente che ufficialmente come portavoce del circolo non e' stato ancora eletto nessuno al mio posto. Sono sul punto di lasciare il partito, atto formale che faro' insieme a tutti quelli che hanno preso con me questa decisione. Ma questo la sig. Baldi tutto questo non puo' saperlo perche' non c'e' ancora nulla di formalizzato. Possibile quindi che abbia una memoria cosi' corta da non riconoscere neppure la persona che si e' seduta in maggioranza di fronte a Lei solo pochi mesi fa? Oppure fa comodo far passare il Turini da mentitore pur di far vedere che a sinistra sono sempre tutti d'accordo con Lei?



Riccardo D'Ambra

D’AMBRA: "VERSO LA MIA PERSONA CONTINUI ATTI INTIMIDATORI"

D’Ambra: "Verso la mia persona continui atti intimidatori"



"Alle ore 10 del giorno 23 agosto ho formalmente esposto querela verso ignoti presso la tenenza della Guardia di Finanza di Follonica.
E’ dall’estate dello scorso anno ovvero da quando feci una raccolta di piu’ di 2000 firme insieme al sig. Marco Pirisi perche’ la nuova farmacia comunale fosse ubicata nel bisognoso e popoloso quartiere 167 ovest, che sono stato fatto oggetto di continui atti intimidatori da parte di ignoti. Sputi o gomme da masticare incollate sui vetri del mio studio privato o della mia automobile, cestini dell’immondizia svuotati davanti all’ingresso, e ultimamente un foglio nella cassetta delle lettere indicante frasi prive di fondamento che gettano fango sulla mia reputazione e moralita’.
Quest’ultimo episodio èevidentemente da mettere in relazione con le dichiarazioni rilasciate dopo il consiglio segreto all’emittente TV9 che mettevano in dubbio la trasparenza dell’Amministrazione follonichese e la profonda delusione di molti cittadini di sinistra che le avevano dato fiducia alle ultime elezioni.
Credo che un cittadino abbia tutto il diritto di poter esprimere un libero pensiero senza dover subire per questo ripercussioni sulla sua sfera privata. Indipendentemente dal fatto che tali azioni siano state compiute da balordi, oppure che dietro a tutto questo ci possa essere un mandante, trovo che non abbia affatto giovato a mantenere un clima tranquillo nei miei confronti l’uscita del capogruppo della maggioranza Rolando Stella che, con molta irritazione per quello che era accaduto in consiglio, mentre usciva dall’edificio comunale, si rivolgeva pubblicamente verso la mia persona dicendomi testualmente che “una persona come me non aveva il diritto di vivere a Follonica ma che meritava di essere trasferito a Canicatti’”.
A parte che resto convinto che chi ricopre una carica istituzionale dovrebbe avere almeno pubblicamente un diverso modo di esprimersi nei confronti dei cittadini, un tale atteggiamento potrebbe portare poi qualche mente malata a comportarsi da giustiziere improvvisato. L’arroganza e la superbia non hanno mai pagato, soprattutto a livello elettorale. Del resto il coordinatore della maggioranza non dovrebbe prendersela con dei cittadini che manifestano il loro dissenso perche’ non vengano secretati i consigli che stanno alla base della democrazia cittadina, ma dovrebbe eventualmente prendersela con coloro che hanno reso il comune di Follonica oggetto di numerose inchieste da parte della magistratura. Ritenuto evidentemente fuori discussione il fatto che la magistratura possa muoversi per antipatia verso coloro che in questo momento stanno amministrando la citta’, non rimane che constatare che legalita’ e trasparenza tanto sbandierate in campagna elettorale non siano stati altro che semplici slogan che adesso non funzionano piu' perche' i cittadini che riflettono cominciano a porsi molti dubbi."

Riccardo D'Ambra

http://www.0566news.it/notizia.asp?idn=7003

lunedì 22 agosto 2011

PARODI: INCOSTITUZIONALE LA TRASFORMAZIONE IN AUTOSTRADA

Si preannuncia rovente l’incontro sull’autostrada che si terrà il prossimo 24 agosto presso la festa del PD a Venturina dove l’assessore Ceccobao illustrerà le opportunità che questo adeguamento della Variante Aurelia porterà al territorio. Nel frattempo pubblichiamo un comunicato nel quale Giuliano Parodi di “Uniti per Suvereto” fa osservare che l’operazione va contro l’articolo 42 della costituzione italiana. Pubblichiamo integralmente il comunicato ricordando che il termine ultimo per la presentazione delle osservazioni per i privati è giovedì 25 agosto 2011.
«Fa sorridere chi – inizia Parodi – pur di difendere il comitato d’affari che si e’ istituito tra politica, banche ed imprenditori, sventola lo specchietto delle allodole dello sviluppo. L’autostrada come volano dell’economia e’ un concetto anacronistico, poteva andar bene nell’immediato dopoguerra con un Italia da costruire e una nazione da ricollegare.
In questo contesto generale di recessione indotto dal fallimento del capitalismo, la politica dovrebbe rimettere in discussione i modelli di societa’ prima ancora che trovare soluzione tampone per evitare di uscire dalla crisi ma rimanere immersi fino ai capelli nel sistema che l’ha generata.
L’affare Tirrenica, cosi’ come ci viene oggi presentato nella sua forma esplicita di esproprio di un bene pubblico per favorire e garantire flussi di cassa a societa’ private e fondi speculativi, ha una storia vecchia ma protagonisti attuali.
Basta scorrere i documenti ministeriali e troviamo che nel 1997 la SPAT (Societa’ per l’autostrada tirrenica, confluita poi nella TI-BRE), presieduta dal Dott. Dringoli fece una proposta spregiudicata per soffiare alla SAT la costruzione e gestione del corridoio tirrenico: trasformare in autostrada la variante aurelia.
La SAT per far desistere lo Stato dal progetto del Dott. Dringoli e non farsi estromettere dai giochi, dichiaro’ che l’ adeguamento dell’Aurelia in sede, con complanari locali o la creazione di un asse autostradale piu’ interno, con l’attuale variante destinata al traffico locale avrebbero avuto lo stesso costo quindi tanto valeva costruire ex-novo, essendo allora la SAT unica concessionaria per la realizzazione della tratta Rosignano-Civitavecchia.
Ma solamente un anno piu’ tardi nel 1998 al Ministero dei Lavori Pubblici viene firmato un accordo tra ANAS , Regione Toscana e Lazio: da Rosignano a Civitavecchia la variante Aurelia sara’ trasformata in autostrada con caselli, svincoli, guardrail e adeguate corsie di emergenza. Si dovra’ pagare un pedaggio ma solo per le percorrenze lunghe, mentre per quelle brevi,all’incirca sotto i trenta chilometri, si potra’ transitare gratuitamente. Questo accordo che e’ uguale al progetto 2011 della SAT allora fu agevolato dallo Stato Italiano sottoscritto dal sottosegretario Antonio Bargone che pochi anni dopo comincio’ la scalata nella SAT fino a diventarne l’attuale Amministratore Delegato.
Nota curiosa e’ che il PD cambia nome al proprio partito con la stessa rapidita’ con cui cambia idea sulle questioni. Nel 1998 quando fu firmato il suddetto accordo l’allora gruppo dirigente dei DS della Val di Cornia grido’ allo scandalo tanto da dichiarare pubblicamente che: “ questa scelta penalizzerebbe in modo pesante l’economia in un lungo tratto della costa tirrenica e andrebbe a compromettere ulteriormente l’impatto ambientale e l’impraticabilita’ di riversare in alternativa il traffico sulla vecchia aurelia ricreando una situazione insostenibile per le popolazioni locali, visto e considerato che in alcuni tratti il vecchio tracciato e’ stato trasformato in zona blu.”
Cosa e’ cambiato in pochi anni da convincere invece lo stesso partito che quelli che allora erano problemi oggi non lo sono piu? Quello che allora veniva giustamente considerato un danno ora diventa un vantaggio per l’economia?.
In conclusione i cittadini devono prender coscienza che l’affare Tirrenica contiene forti caratteri incostituzionali. Trasformare il tratto di superstrada tirrenica in autostrada capovolge l’articolo 42 della Costituzione, espropriando di fatto i cittadini di un bene di interesse generale per assegnarlo,senza nemmeno un indennizzo, ad una societa’ privata.
Noi ci batteremo – conclude Parodi – in tutte le sedi istituzionali e nelle piazze, se necessario, affinche’ si metta un freno a questa truffaldina operazione orchestrata dalla politica e dagli affaristi alle spalle di tutti noi, ignorando la volonta’ popolare che su questa questione non e’ mai stata interpellata ad esprimere un parere».
Giuliano Parodi

domenica 21 agosto 2011

IL VERO DEFICIT E' DEI VALORI

In un articolo pubblicato sul Corriere il 17 agosto (Il vero disavanzo delle democrazie) il settantenne Ernesto Galli della Loggia, docente di Storia contemporanea all’Università Vita-Salute del San Raffaele (curiosa parabola per uno che era partito comunista e si è scoperto, al momento opportuno, liberale e forse anche pio), storico che non ha mai scritto un libro di storia, risvegliandosi da un letargo durato quasi mezzo secolo, da quando era un giovane e promettente collaboratore dell’Einaudi, scopre che il deficit dei sistemi democratici sta nella loro mancanza di valori o, per usare il suo linguaggio contorto, nella loro “unidimensionalità economicista”. Geniale.

Nel mio spettacolo teatrale del 2004 Cirano, se vi pare… dicevo: “La democrazia è un metodo, un sistema di forme e di procedure, non è un valore in sé e non produce valori. È un contenitore, un sacco vuoto che andrebbe riempito. Ma il pensiero e la pratica liberale e laica, che sono il substrato sul quale la democrazia è nata, mentre facevano ‘tabula rasa’ dei valori precedenti, non sono stati in grado, in due secoli, di riempire questo vuoto se non con contenuti quantitativi e mercantili”. In realtà nella pièce riprendevo concetti espressi quasi un quarto di secolo prima ne La Ragione aveva Torto? e ribadite poi in Denaro. Sterco del demonio (1998), nel Vizio oscuro dell’Occidente. Manifesto dell’Antimodernità (2002) e in Sudditi. Manifesto contro la Democrazia (2004).

In realtà la democrazia, almeno così come si è storicamente determinata, non è che l’involucro legittimante del modello di sviluppo basato sul mercato. E il mercato, che è uno scambio di oggetti inerti, non può produrre valori, né laici né di qualsiasi altro tipo. L’unica divinità veramente condivisa è il Dio Quattrino. E la vera debolezza dell’Occidente democratico (in questo Della Loggia ha ragione, anche se arriva fuori tempo massimo), lo vediamo in rapporto con altre culture, Islam in testa, proprio in questo vuoto di valori.

Bisogna aggiungere che la democrazia, perlomeno quella rappresentativa, non solo non aiuta a costruire valori condivisi, ma sembra il sistema perfetto per demolirli. La liberal-democrazia si è infatti venuta strutturando, contro le intenzioni dei suoi padri fondatori (Stuart Mill, John Locke, Alexis de Tocqueville), come un sistema di partiti in competizione fra di loro. I partiti per conquistare consensi hanno bisogno di apparati (il voto di opinione, secondo lo stesso Norberto Bobbio, gran studioso e strenuo difensore della democrazia, “è solo quello di coloro che non votano”). Per mantenere gli apparati hanno bisogno di soldi, per procurarseli li drenano illegalmente dal settore pubblico, di cui si sono impossessati, o da quello privato tenendo l’imprenditoria sotto ricatto (o mi dai la tangente o non vincerai mai un appalto). Essendo abituati a corrompere o a farsi corrompere per superiori esigenze di partito, i dirigenti politici diventano, quasi sempre, dei corrotti in nome proprio. Questa corruzione pubblica trascina fatalmente con sé i cittadini (se rubano loro perché non dovrei farlo anch’io?) spazzando così via tutta una serie di valori, onestà, lealtà, dignità, che tengono insieme una comunità.

A ciò si aggiunge che i partiti, pur di non scontentare i rispettivi elettorati, perdono completamente di vista l’interesse nazionale. E questo non è un vizio solo italiano se in America, Paese che deve le sue passate fortune a un fortissimo senso di appartenenza nazionale, repubblicani e democratici si stanno scannando da mesi mentre il loro Impero rischia di crollargli sotto i piedi. Per cui sento di poter dire che l’attuale crisi economica non è solo il segno del fallimento di un modello di sviluppo ma anche del suo involucro legittimante: la democrazia.

Il Fatto Quotidiano, 20 agosto 2011

LA TRUFFA DEL PEDAGGIO


Quando esponenti del Governo come il ministro Matteoli, o amministratori locali come il sindaco di Piombino Gianni Anselmi,ci parlano del pagamento del pedaggio come indispensabile per la costruzione di autostrade, stanno mentendo o non conoscono a fondo la materia. E’ bene sapere che il costo per la costruzione e manutenzione delle strade e’ ampiamente coperto dalle tasse sui carburanti. Il gettito generato da IVA e imposta di fabbricazione e’ 20 volte maggiore della spesa media annua dell’ANAS.
Sui carburanti gravano ancora accise per compensare le spese della guerra in Abissinia del 1935, la crisi di Suez del 1956 o il disastro del Vajont del 1963, oltre ai terremoti nel Friuli e in Irpinia, soldi pubblici che potrebbero essere stornati per la costruzione di infrastrutture, senza introdurre pedaggi.
I pedaggi sono un imposta aggiuntiva sulla mobilita’, un diritto di passo di natura feudale. Il fatto che attualmente, costruzione e manutenzione delle autostrade, siano a carico delle imprese private, e che il pedaggio serva a coprire quei costi, non cambia la conclusione: il pedaggio e’ una tassa che viene ceduta all’impresa per coprire costi che potrebbe sostenere lo Stato in quanto ampiamente coperti dall’accise sui carburanti. Il concetto del project financing viene giustificato col principio “paga chi usa”. Dunque le tariffe dovrebbero consentire al concessionario di coprire, oltre ai costi correnti, l’ammortamento e un congruo guadagno del capitale investito, cosi’ al termine della concessione l’opera dovrebbe esser restituita gratuitamente allo Stato. A quel punto, secondo il principio enunciato del “paga chi usa”, la tariffa dovrebbe esser eliminata o ridotta al punto da coprire solo i costi di gestione.
Principio mai attuato dallo Stato Italiano, contenuto nella direttiva europea 2006/38, la quale prevede che i costi di costruzione possono esser gravati sui pedaggi solo per opere fatte da non meno di 30 anni.
Nel caso dei pedaggi il “paga chi usa” e’ stravolto dal fatto che su questi gravano IVA e canone di concessione, oneri fiscali che non esistono nei paesi dove le autostrade son costruite dallo Stato e gratuite per i cittadini. In Italia le infrastrutture sono finanziate in concessione e quindi gli utenti si trovano a dover pagare la costruzione dell’opera e contemporaneamente riempire le casse dell’erario pubblico tramite le imposte sopra elencate. La privatizzazione della Autostrada non fu fatta per agevolare l’ingresso di liquidi per nuovi investimenti, ma semplicemente per far cassa. In definitiva, prorogando le concessioni fino al 2038, non si e’ trattato della privatizzazione di una societa’ ma piuttosto della vendita ad un privato – la famiglia Benetton – del flusso futuro e garantito di una tassa certa: il pedaggio, che non aveva piu’ alcuna relazione con l’obiettivo nobile e sociale di finanziare e ammodernare la rete infrastrutturale.
Con queste brevi premesse diventa piu’ chiara la battaglia da fare. Dobbiamo esercitare pressione dal basso sulle forze politiche che hanno la possibilita’ di impedire questo scippo ai danni dei cittadini e di un territorio.Ricordare agli amministratori locali e ai partiti che sono d’accordo a cedere a titolo gratuito l’attuale variante aurelia alla SAT di Borgia e Bargone, che verra’ gravata in maniera ingiustificata di un pedaggio che non ha ragion di essere visto che l’opera e’ gia costruita,che sono complici di un abuso ai danni dei cittadini. L’ennesima iniqua tassa che tutti noi dovremmo pagare per garantire un flusso di cassa a fondi speculativi, banche e aziende che hanno come fine ultimo, non certo il bene comune, ma aumentare il dividendo per i propri azionisti.

Giuliano Parodi

sabato 20 agosto 2011

RISPOSTA DI UN CITTADINO ALL’ARTICOLO STAMPA EMESSO DAL PD SUL CONSIGLIO COMUNALE SEGRETO

0564news.it
E’ apparsa sui giornali una nota del PD in cui si definisce “singolare l’atteggiamento del sedicente pubblico” che avrebbe “inscenato” una protesta per poi disinteressarsi della successiva discussione sulla revisione della pianta organica del personale. Rispondo nonostante la difficolta’ incontrata nel cercare di comprendere il significato completo di un discorso intriso di retorica e grammaticalmente sconclusionato, a partire dall’impropria definizione di “sedicente” riservata al pubblico presente. Ormai il divario tra i cittadini e il PD follonichese e’ talmente grande che quest’ultimo non riconosce neppure che, come diceva Aurelio Saffi, “La vita di un popolo non consiste nel diritto di eleggere i propri rappresentanti, ma nell'invogliarli, nel dirigerli sulla via, ...” La “sedicente” sinistra follonichese critica il governo nazionale per poi comportarsi allo stesso modo a livello locale. Un cittadino che ragiona con la propria testa e che si rende conto di questo rappresenta soltanto un possibile pericolo e percio’ deve essere tacciato di “strumentalita’ nella protesta” ed in questo associato alla destra, dimenticando volutamente il fatto che magari potrebbe aver votato per il sindaco Baldi ed essere rimasto molto deluso nelle proprie aspettative da questa amministrazione. Il PD, invece di prendersela con chi protesta, farebbe meglio a chiedersi il perche’ un cittadino sente la necessita’ di manifestare tutto il proprio disappunto e, partendo da questo, capire che e’ sbagliato l’aver trasformato il partito in un circolo chiuso ed aver con questo allontanato qualunque voce di dissenso che sarebbe stata utile come elemento costruttivo. Sarebbe ora che il PD (ma in generale tutti i partiti) ricomincino a fare proprie le esigenze della base, invece di imporre le politiche dall’alto, a partire dalle elezioni interne, pluraliste e democratiche invece che fatte con segretari candidati unici decisi a tavolino. A Follonica un consiglio comunale segreto non ha fatto altro che alimentare i tanti dubbi che i cittadini si sono fatti sui vari casi di cui si sta occupando la procura ed e’ stato un grossolano errore politico di un’amministrazione che si sta chiudendo sempre piu’ in se stessa aumentando il divario con la gente e diventando cosi’ inesorabilmente destinata ad affondare sotto le inchieste della magistratura portando con se anche quello che di buono avrebbe potuto esserci. Per quanto riguarda l’accusa del non aver presenziato alla fase successiva del consiglio che si e’ tenuta dopo l’interruzione, voglio far notare che la seduta e’ iniziata con ben un’ora di ritardo e che l’assessore Pinzuti si e’ presentata addirittura dopo altri 30 minuti. Tutto questo denota il poco rispetto per i cittadini presenti e il poco senso civico verso le istituzioni che essi stessi rappresentano. Dopo tale perdita di tempo e’ intercorso l’intervento dei vigili e della digos e percio’ vicino a mezzogiorno tutti cittadini in attesa fuori dall’aula, hanno deciso di tornare ai propri impegni facendo la felicita’ di coloro che preferiscono fare le riunioni senza la presenza di occhi indiscreti.
 
Riccardo D’Ambra

http://www.0566news.it/notizia.asp?idn=6946

Turini: “La Baldi ora usa anche voci sparute per zittire l’opposizione. Non ce la farà”

0564news.it
Pur se all’estero per un breve periodo di riposo con la famiglia, seguo da lontano ciò che accade a Follonica, in modo particolare il battage post Consiglio Comunale blindato e a porte chiuse. Devo ammettere che non ci si finisce mai di stupire di fronte a quel che si legge e si ascolta. Fanno impressione le voci sparute a difesa del Sindaco Baldi, che confermano una volta di più il suo livello di isolamento politico e istituzionale in cui versa e che evitano accuratamente di entrare nel merito delle questioni che hanno interessato il Consiglio Comunale e il disagio profondo e trasversale percepito tra i cittadini follonichesi rispetto alla blindatura della seduta dell’11 Agosto. C’è chi richiama situazioni di politica nazionale che nulla c’entrano con le vicende che interessano Follonica, e c’è chi confonde la protesta di alcuni cittadini con quella della opposizione. Loro stessi sanno che non è così. Basti far presente che tra i cittadini che l’11 Agosto hanno voluto manifestare il loro disappunto davanti al Consiglio Comunale c’erano personaggi noti alla politica follonichese come l’ex assessore Antonino Vella e un esponente autorevole dei Verdi che a una tv locale ha dichiarato di aver votato la Baldi e di essere deluso.
Si mettano in testa le voci sparute e il Sindaco che la reazione di critica non è venuta dal Pdl. E’ venuta anche dal Pdl, ma a fare più rumore è il disagio della città nel suo insieme, che ha percepito solo come la negazione del diritto di sapere la decisione di chiudere al pubblico la prima parte della seduta consiliare dell’11 Agosto. Nel merito ai follonichesi non sono state date spiegazioni, tranne le vaghe esternazioni del Sindaco, che ormai vede nemici ovunque e che prova a intestarsi una battaglia sulla legalità che stona terribilmente con la mancanza di trasparenza che ha voluto adottare in questo come in altri casi eclatanti che l’hanno coinvolta in questi due anni e che reclamano un sovrappiù di democrazia e partecipazione.

Non basterà certo una recente intervista per metterci la mordacchia. La Baldi ci accusa in modo subdolo e politicamente anche un po’ meschino di aver in qualche modo alimentato un clima pesante, tale per cui non deve stupire se poi arrivano lettere minatorie. Cara Baldi l’opposizione non ci casca. Lei potrà pure continuare a lanciare anatemi e chiedere che abbassiamo la voce, ma che non lo faremo. Se non avessimo alzato la voce, non si sarebbe neppure alzato il velo su tante vicende che sono venute alla ribalta dell’opinione pubblica e sulle quali lei stessa sembra abbia ingranato la retromarcia. L’ultima proprio nell’intervista sopra citata, nella quale ha annunciato di voler avviare un confronto con i soci del Veliero, lo stesso villaggio verso il quale mesi fa aveva detto non ci potevano essere margini di trattativa. Come cambiano le cose in poco tempo… Evidentemente l’opposizione ci aveva visto giusto ad incalzarla e se il nostro alzare la voce fosse servito anche solo a questo ne siamo orgogliosi. Lei pensi a far bene il Sindaco, che al tono delle nostre voci ci pensiamo da soli.

mercoledì 17 agosto 2011

FANNO DISCUTERE I POSTI AUTO A PAGAMENTO IN SALCIAINA

ANTONINO VELLA SCRIVE AL SINDACO IN PROPOSITO ALLA POSIZIONE DELLA CENTRALINA DI RILEVAMENTO FUMI




Al Sindaco del Comune di Follonica
All’Assessore all’ambiente del Comune di Follonica
All’ARPAT di Grosseto
Ai quotidiani : Il Tirreno, La Nazione, Corriere di Maremma,


Egr. Sig. Sindaco
In seguito ad una serie di lamentele di cittadini follonichesi, associate a quelle di operai e sindacalisti delle aziende del Casone di Scarlino, dovute ad insopportabili odori provenienti dalla zona del complesso industriale, su sua richiesta, l’ARPAT di Grosseto ha sistemato una Centralina Mobile di rilevamento in Via del Buttero, all’estrema periferia Sud di Follonica.
Fin da subito avevo fatto notare, insieme ad altri cittadini follonichesi, che la posizione della Centralina era assolutamente fuori posto riguardo a quanto avrebbe dovuto rilevare ed analizzare per risalirne alle cause.
Infatti, come anche testimoniato da esperti velisti del Golfo e dalla pagina 13 della relazione ARPAT, la Centralina Mobile è posizionata in modo tale da ricevere i venti provenienti dalla direzione Nord/Nord-Est che sulla valle del Pecora ( e di conseguenza sulla piana di Scarlino e su Follonica ) sono in assoluto quelli meno presenti.
Di conseguenza tutte le analisi relative a quanto rilevato dalla C.M. sono falsate dall’origine ed inutili per un serio studio sulle cause, sui quantitativi di inquinanti, sulle zone di ricaduta e sulle possibili conseguenze di quanto viene abbondantemente sparso nel territorio.
Nelle “ premesse” del documento di 15 pagine del Dipartimento ARPAT di Grosseto sulla “Qualità dell’aria della Città di Follonica – Campagna di monitoraggio tramite laboratorio mobile anno 2011” si dichiara che “ l’ area di monitoraggio viene concordata con i tecnici dell’Amm. Comunale sulla base delle segnalazioni ricevute”.
Nelle “ finalità “ si dichiara ( e si ripeterà a pag.5 sugli “ esiti” e a pag. 14 nelle “considerazioni” ) che “:…..per valutare con accuratezza gli indicatori di qualità dell’aria sono necessarie rilevazioni annuali”.
Nonostante queste affermazioni l’ARPAT ( nell’evidente intento di sminuire le cause e, di conseguenza , gli effetti dell’origine del malcontento) snocciola una serie di dati ( che dovrebbero rasserenarci) relativi al periodo compreso tra il 18 Maggio ed il 31 dello stesso mese ( 14 giorni contro un anno intero ) che, guarda caso, sono in linea con i dati rilevati e pubblicizzati dalle aziende del Casone.
In base a queste affermazioni ( prima ancora che fossero rese pubbliche) in data 30 maggio l’Assessore Provinciale all’Ambiente Patrizia Siveri aveva sbandierato, in via ufficiosa, le assicurazioni avute riguardo alle misurazioni di anidride solforosa ed aveva rassicurato a proposito dei controlli pubblici sull’Inceneritore.
Peccato che nel periodo valutato ( e ancora fino ad oggi 17 Agosto ) mai, e ripeto mai, il vento ha spirato in direzione Nord/Nord-Est ( se si escludono 2 ore il giorno 11 agosto dalle ore 8 alle ore10).
Di quanto affermato ho testimonianza fotografica giornaliera ripresa in orari diversi delle varie giornate e commenti aggiunti da vari cittadini in progress.
Come tutti i velisti e la gente di mare sanno benissimo, la condizione di vento da Nord/Nord-Est ( greco.tramontana) si verifica , in un anno, pochissime volte durante eventi temporaleschi o durante l’inverno
E’ evidente perciò l’inutilità del posizionamento della Centralina in Via del Buttero per gli studi e le analisi che si vogliono effettuare come inutile risulta anche per rilevare l’inquinamento da traffico veicolare dato lo scarso passaggio di auto da detta via.
Mi dispiace per il “ tecnico comunale” che ha suggerito il luogo come ottimale per il posizionamento della centralina, ma questa scelta mi fa pensare o all’incompetenza ( bastava chiedere ad un pescatore o velista qualsiasi) , alla superficialità o addirittura alla volontà di trovare un luogo volutamente escluso da apporti eolici inquinanti.
Le chiedo perciò di far posizionare più adeguatamente ( in Cassarello, al Capannino, in Zona Industriale, alle Corti Nuove/San Luigi) la Centralina Mobile in modo da non tenere impegnato inutilmente un mezzo così importante e sostenere una spesa inutile con soldi pubblici che potrebbero essere impegnati per altre emergenze.
Mi auguro di ricevere una risposta e di poter cogliere la sua indipendenza dai poteri forti che regolano la vita del territorio e che ci dicono che il “ cattivo odore rientra nei limiti del Decreto legislativo 155 del 2010, ma che, tuttavia, alcune sorgenti locali ( quali? ) sembrano in grado di provocare disagi olfattivi significativi in alcune zone dell’area urbana. “.
                                                                   
Antonino Vella

I VENTI NEL GOLFO DI FOLLONICA

Il Golfo di Follonica ed i territori circostanti sono caratterizzati da venti che cambiano prevalenza durante l’arco dei 12 mesi. Altro fattore significativo è la presenza, soprattutto nel periodo Aprile ottobre , di un rinforzo termico che ha origine dalle differenze di temperature che si sviluppano tra il mare e i terreni interni soprattutto la pianura che si estende nei comuni di Scarlino e Massa Marittima. Nel periodo caldo ( Aprile – Ottobre ) i venti prevalenti diurni si possono individuare nell’arco compreso da 250° a 330° ( SW – NW) . In condizioni meteo stabili nelle prime ore della mattina ( 10.00) si hanno brezze con direzione SW che tendono a ruotare con il passare delle ore verso destra per stabilizzarsi in direzioni che variano da venti di Ponente o di Maestrale ( W - NW ) . Con l’approssimarsi del tramonto i venti tendono a ruotare verso nord e nelle ore notturne si ha la prevalenza di venti del primo quadrante ( N - E) Tramontana , Grecale e Levante . Nei mesi invernali la situazione cambia sostanzialmente ; in situazione di alta pressione la prevalenza dei venti , anche nelle ore diurne, è caratterizzata dalla presenza di venti provenienti da Nord , Nord-Est e Est , al contrario in presenza di basse pressioni atmosferiche o di perturbazioni si possono sviluppare correnti con direzione da ESE a SW anche di forte intensità .

Roberto Righini
Nato a Follonica nel 1952
Tesserato alla Federazione Italiana Vela dal 1965
Istruttore FIV 3° livello
UDR Zonale
Agonista Laser , 2 volte Campione Italiano Laser Master

CITTADINI DI FOLLONICA E DELLA VAL DI CORNIA: stanno rubando in casa vostra. Sveglia.


Gli amministratori PD locali e provinciali continuano a recitare sui media e nei convegni il mantra senza senso dell’ “autostrada indispensabile”, senza dare mai cifre a supporto (che non ci sono) e ed entrare nel merito dell’indispensabilità.
Ci ammansiscono solo fumosità e banalità, che in un contraddittorio serio, svanirebbero al sole, dimostrando l’inutilità e il danno economico e ambientale che il territorio subirà dalla cessione della Statale 1 Aurelia ai privati.
C’è una crisi globale come mai si era vista, le tasse schizzano alle stelle, la benzina pure, le auto non si vendono più, il turismo ristagna e si fa sparagino, centellinando euro e risorse, e loro, come i dinosauri, fanno finta di niente, che niente stia accadendo e continuano a progettare un mondo di autostrade, cavalcavia, viadotti, poli logistici, asfalto e cemento…. e NUOVE TASSE, SOTTO FORMA DI PEDAGGIO, che ricadrà soprattutto sulle popolazioni locali.
Sì una nuova tassa, che tale deve essere considerato il pedaggio che ci sarà imposto dai nostri amministratori che preferiscono svicolare come serpi quando comitati, associazioni ambientaliste o semplici cittadini denunciano che “la cessione della Variante Aurelia da Rosignano a Grosseto Sud E’ UN VERO E PROPRIO FURTO che SAT insieme ai suoi complici politici perpetra nei nostri confronti.”
Zitti!! la gente dovrà saperlo solo a furto compiuto, quando non ci resterà che piangere.
Scusate, io la mia idea ce l’ho, ben chiara, ma Vi chiedo: se qualcuno venisse a casa vostra (di vostra proprietà), vi dipingesse alla meglio la facciata, stuccasse qualche crepa e poi pretendesse da Voi un affitto, per casa vostra e per 40 anni ….cosa fareste?? secondo me, come minimo lo mandereste a quel paese in malo modo e forse lo prendereste anche a calci nel c..o.
Ecco quel qualcuno STA FACENDO LA STESSA COSA con la Variante Aurelia, strada vostra, di VOSTRA PROPRIETÀ, gratuita, sicura, collaudata ANAS (che è l’Azienda Nazionale Autonoma delle Strade….ditelo all’Anselmi da Piombino e al PD) per 110km/ora (solo 20 meno delle autostrade…ma senza barriere…. cioè più veloce, ditelo a Sani e all’inutile presidente dell’inutile provincia di GR che sembrano non saperlo), una superstrada a 4 corsie, già pagata e ammortizzata, più che sufficiente per il traffico, anche nei mesi di maggior punta, una strada che l’Europa giudica sufficiente per costanza di carreggiata, tanto è vero che in molti tratti (viadotti e gallerie) NON è previsto nessun allargamento, rimarrà come è oggi, ci sarà solo il cambio dei cartelli da blu-statale a Verde-autostrada, e ovviamente il casello per riscuotere il pizzo (tanto vale chiamarle col loro nome, le cose).

Bisogna dire le cose come stanno sulla Variante Aurelia:

VE LA STANNO RUBANDO, cedendola a dei privati per dei tozzi di pane, delle regalie se non di peggio e di penalmente rilevante, visti i conflitti d’interesse esistenti su cui l’omertà impera: A. Bargone, presidente SAT è anche commissario governativo straordinario per la Tirrenica che la stessa SAT deve costruire (253.000 euro di stipendio, Gazzetta Ufficile, soldi VOSTRI, pagati da VOI!!) ….ma Bargone è stato deputato PDS e intimo di D’ALEMA, difficile toccarlo….chiaro?

VE LA STANNO RUBANDO con la scusa della 398 (per il porto di Piombino) o di cavalcavia per i porti turistici, CHE AVREBBERO DOVUTO COSTRUIRE GLI AMMINISTRATORI DA DECENNI e che non hanno, colpevolmente, fatto, sperperando il NOSTRO denaro in mille rivoli.

VE LA STANNO RUBANDO e tutti zitti, anche quando (Anselmi consenziente) la SAT ci preannuncia un pedaggio tra i più esosi d’Italia, per un bene che ora è Vostro.

VE LA STANNO RUBANDO e manderanno a morire su complanari inesistenti e comunque letali chi non potrà (o vorrà) pagare il PIZZO (pedaggio).

VE LA STANNO RUBANDO, e qui tutti zitti, nessuno si ribella…
che angoscia!!!….. forse ha ragione Berlusconi… a sinistra siamo proprio dei COGLIONI….

PS questa nota è dedicata alla parte NORD, per la parte Sud, da GR a Civitacvecchia Sud, viste le attuali situazioni, l'unica alternativa valida è quella di revocare la concessione alla SAT e della messa in sicurezza e raddoppio dell’Aurelia stessa a sud di Grosseto, secondo il progetto Anas del 2000, quello fatto sotto il governo Amato (sostenuto dal PDS e oggi rinnegato e inviso dal PD, con pochissima o nessuna coerenza) progetto approvato dalla commissione ministeriale per la VIA (presieduta da Maria Rosa Vittadini) e da tutte le parti sociali, ambientalisti compresi, ma non, secondo Marras, dalla provincia di GR…il che fa capire la sua inutilità e dannosità sostanziale (scegliete voi il soggetto a cui attribuire il “sua inutilità”, comunque non sbaglierete).

Ubaldo Giardelli

lunedì 8 agosto 2011

E' NATO UFFICIALMENTE IL COMITATO "LA LIBELLULA".

LA LIBELLULA HA PRESO IL VOLO

La fondazione del comitato "LA LIBELLULA" vuole essere una risposta, chiara ed esplicita, ad un certo mododi fare politica. Noi fondatori auspichiamo che il nostro comitato si sviluppi esprimendo al suo interno il massimo di liberta'di espressione. Questo lo sottolineiamo con forza, perché oggi il concetto di liberta', specie nella vita dei partiti, e' una realtà purtroppo virtuale, piegata com’è dalle logiche di schieramento e storpiata dai tecnicismi della politica: una vernice insomma che si fa brillare in tutte le tinte, ma della quale si trova ovunque ben poca traccia. Per questo è nostra intenzione dare vita ad una formazione che valorizzi, in tutte le sue peculiarita', il contributo della base degli aderenti. E' questo l'unico modo per penetrare a fondo, oltretutto, nella sostanza dei problemi sociali e culturali della nostra realta'. E’il risveglio della partecipazione che ci preme promuovere. E' liberare energie nuove significa muoversi al di fuori di quelle logiche soffocanti – e sostanzialmente superate – che sono proprie del panorama politico tradizionale. Altri interventi, riflessioni e prese diposizione ci permetteranno di qualificarci e di farci conoscere e apprezzare.  Tuttavia oggi possiamo affermare con orgoglio che "LA LIBELLULA" ha preso il volo.