venerdì 21 ottobre 2011

I GIOVANI E IL VOLONTARIATO POLITICO

Sono stato un attivista politico e come tale ho avuto modo di frequentare i giovani che si dedicano al lavoro di volontariato contribuendo a rendere efficiente e funzionale una struttura così importante ed utile per la collettività.
Il volontariato, si sa, è un ottimo investimento nei confronti delle future generazioni ed una esperienza da utilizzare per gestire il futuro della nostra amata nazione.
Ho verificato con rammarico come i giovani, che con tanta voglia e zelo si impegnano nel volontariato civile, in eguale misura disdegnano la politica in generale, come se fare politica sia una malattia contagiosa da evitare o peggio ancora una "cosa brutta e sporca", come si sente dire da molti.
Devo ammettere che non hanno tutti i torti. Oggi l’uomo politico non sempre ha rivestito questo ruolo di volontariato per migliorare la vita dei cittadini, ma ha invece utilizzato questo mezzo per fini egoistici o illeciti, ma questa non deve essere la regola.
La regola del politico è quella di lavorare onestamente per il popolo che lo ha eletto a suo rappresentante.
I giovani si sono accorti che i politici hanno formato una vera e propria casta e godono di privilegi impensabili. Parlano un linguaggio incomprensibile e sono distanti anni luce dalla realtà della vita quotidiana e dai cittadini. Non esiste una sana cultura politica e tutti lottano solo per occupare la "poltrona" in Parlamento, fonte di guadagno e di notorietà.
Sono convinto che il perdurare di tale situazione lascerà un incolmabile vuoto generazionale e pertanto è necessaria e urgente la partecipazione attiva dei giovani all’interno dei vari gruppi o partiti politici per accrescere, irrobustire e migliorare la vita stessa del popolo italiano. Spero vivamente che i giovani si sveglino dal loro torpore e si mettano a fare politica per ridare finalmente dignità e speranza ai delusi della politica.

Vasco Pardini

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