domenica 11 settembre 2011

Autostrada Tirrenica: le osservazioni della Federazione delle Liste Civiche Insieme per Cambiare


Le Liste Civiche Insieme per Cambiare hanno presentato le proprie osservazioni al progetto della cosiddetta Autostrada Tirrenica che vedrebbe la trasformazione della attuale variante Aurelia in autostrada a pagamento.
La Federazione Liste Civiche Insieme per Cambiare ribadisce il proprio no ad un progetto assurdo e impattante che porterà enormi problemi all’economia della zona già in crisi, un aumento del traffico sulle strade locali con i conseguenti problemi di viabilità ed inquinamento ed un degrado ambientale di zone pregiate. A guadagnarci saranno, come sempre, solo i cementificatori.
Le osservazioni hanno riguardato da un lato gli aspetti generali del progetto, dall’altro alcune particolarità locali legate all’attraversamento dei Comuni di Cecina (ricordiamo che il Comune di Montescudaio, per quanto pesantemente impattato dal progetto non vi è territorialmente ricompreso) e Riparbella.
A livello generale si nota come il progetto, se pur non modificato sostanzialmente nelle opere, sia radicalmente cambiato rispetto a quello che ha avuto una Valutazione di Impatto Ambientale positiva e un’autorizzazione del CIPE nel 2008. Ricordiamo che tale autorizzazione prevedeva un sistema di pedaggio aperto con una barriera a Follonica e Rosignano, con la gratuità per i movimenti all’interno. Il sistema attuale prevede invece che si paghi ad ogni svincolo con un sistema automatizzato senza caselli. Prevista una barriera addizionale a San Vincenzo. Inoltre erano previste come opere compensative il Lotto 0 Maroccone-Chioma e il completamento della SS 398 fino al Porto di Piombino, oggi scomparse.
La mancanza di tali opere fa sì che gli impatti ambientali, sociali ed economici del progetto cambino completamente e si debba quindi ripassare dal processo di VIA anche per il lotto 2. Evidenziamo anche le contraddizioni della Regione Toscana che continua ada ppoggiare un progetto completamente modificato in peggio.
Dal punto di vista locale rileviamo la scarsa attenzione dedicata all’area protetta del Fiume Cecina, che riveste un’eccezionale importanza dal punto di vista naturalistico e la mancanza degli studi sull’inquinamento relativi ai Comuni collinari, nonostante una prescrizione del CIPE imponga di studiare un raggio di 10 km.

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