mercoledì 2 novembre 2011

Unipol-Bnl, la grande retata

CALTAGIRONE DOCET – Il 1 febbraio 2010 inizia il processo ma viene subito rinviato al 18 marzo per “difetto di notifica” ad alcuni imputati; IL 20 aprile 2011: Fazio, il “direttore d’orchestra”, Frasca “il tecnico molto capace”, Caltagirone “uno dei leader”: distribuisce ruoli e compiti nella sua requisitoria il pm di Milano Luigi Orsi che chiede la condanna di 17 imputati, accusati di aggiotaggio, insider trading e ostacolo alle Autorità di Vigilanza, e l’assoluzione di altri 4. “Il Governatore”, Fazio aveva “una visione personale del potere, insensibile alle norme dell’Unione Europea”. A lui, spiega Orsi, andrebbe la pena piu’ alta ma gli viene concesso uno sconto perche’ merita le generiche cosi’ motivate dal pm: “E’ l’unico dei protagonisti che ha ‘perso il posto’ e ha avuto il coraggio di venire in aula a riaffermare l’ideologia che lo aveva pervaso, improntata a una visione medioevale della Vigilanza”. Per questo, alla pena di partenza di 5 anni il pm ‘toglie’ qualcosa e ridetermina il ‘quantum’ in 3 anni e mezzo e 700mila euro di multa.
LE PENE – Nessuna attenuante invece viene riconosciuta all’ex numero uno di Unipol, Giovanni Consorte (4 anni, 7 mesi e un milione di multa) e agli altri vertici della compagnia, Ivano Sacchetti e Carlo Cimbri (entrambi 4 anni, 4 mesi e 1 milione e 100mila euro). Molto severa anche la condanna chiesta per l’imprenditore Francesco Gaetano Caltagirone (4 annni e un milione di euro), il cui ruolo sarebbe stato quello, nelle vesti di leader dei controppattisti, di “riallineare ragazzi scalmanati come Ricucci che volevano fare soldi”. E per l’allora ‘furbetto del quartierino’ e gli altri immobiliaristi e finanzieri che sarebbero stati impegnati a rastrellare segretamente azioni di Bnl, Orsi ha sollecitato una condanna a tre anni, cosi’ come per per i banchieri coinvolti nella vicenda. L’assoluzione è stata caldeggiata solo per Emilio Gnutti, Pierluigi Stefanini (presidente di Holmo) e due funzionari di Deutsche Bank. “Non si e’ mai visto ne’ in Italia ne’ nel mondo un aggiotaggio di questo genere – ha affermato Orsi – diverso da quello ipotizzato nel processo Parmalat perche’ sistemico e che ha coinvolto la Vigilanza e una non piccola parte del sistema bancario”. La Procura ha anche chiesto la condanna per la violazione della legge 231 di Unipol (975mila euro), Deutsche Bank, Carige, Popolare Verona e Biper (600mial euro). Assoluzione invece per Holmo e Coop Adriatica.
LE ALTRE PENE – Lo scorso maggio, nel processo per la tentata scalata di Banca popolare di Lodi ad Antoneveneta, i giudici della seconda sezione penale di Milano hanno condannato, tra gli altri, l’ex governatore di Bankitalia Fazio a 4 anni più 1,5 milioni di euro di multa, Consorte a 3 anni e a un milione di multa, e l’ex AD di Banca popolare di Lodi Gianpiero Fiorani a un anno e 8 mesi. I reati, a vario titolo, erano aggiotaggio, ostacolo alle autorità di vigilanza, appropriazione indebita e riciclaggio.

http://www.giornalettismo.com/archives/163267/unipol-bnl-la-grande-retata/2/

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