giovedì 21 aprile 2011

PICCOLI E GRANDI CONFLITTI D’INTERESSE NEL PD TOSCANO


Riportiamo un comunicato stampa di Giuliano Parodi, e un articolo di Ferruccio Sansa (de il Fatto Quotidiano) che chiarisce abbastanza la situazione riguardo ai numerosi conflitti d’interesse, grandi e piccoli dentro il PD Toscano. Conflitti che mettono in crisi la credibilità dello stesso partito davanti agli occhi dei loro elettori. Quando prenderà provvedimenti la segreteria del partito?

«Il binomio affari-politica – inizia Giuliano Parodi - non e’ mai garanzia di trasparenza e giustezza delle scelte per i cittadini e per il bene comune. Fin qui niente di nuovo, ma se il maggior partito di opposizione ovvero il PD, che dovrebbe rappresentare l’alternativa al Governo attuale e alle sue poco chiare attivita’ di gestione della res pubblica, si trova immerso in conflitti di interesse e violazioni palesi del codice etico e dello statuto del loro stesso partito, devo dire che la cosa diventa preoccupante.
Riccardo Conti, dopo aver fatto per 10 anni l’assesore alle infrastrutture e ai trasporti della Regione Toscana, ora siede nel consiglio di amministrazione della F2i, una societa’ per
azioni che ha per soci nomi eccellenti: dalla Cassa depositi e prestiti al gotha del sistema bancario italiano, presieduta dal dott.Ettore Gotti Tedeschi gia’ presidente dello Ior -la
banca Vaticana-, indagato dalla procura di Roma per per riciclaggio. L’attivita’ principale della societa’ in questione e’ investire su infrastrutture di rete gestite in
concessione: in poche parole la F2i, deve far fruttare per i suoi azionisti un capitale di oltre 2 miliardi di euro. Lo scorso anno l’utile e’ stato di quasi 6 milioni di euro.
Cosi’ troviamo quote della societa’ nella gestione di tutti i servizi pubblici locali: acquedotti, aeroporti, autostrade, parchi fotovoltaici, rete del gas e porti turistici.
Non ci sarebbe niente di strano, siamo in un paese capitalista dove la libera impresa e’ consentita, peccato che il signor Riccardo Conti, oltre a fare il procacciatore di affari per la
F2i ha anche un ruolo politico strategico rilevante, e’ il coordinatore nazionale per le infrastrutture del Partito Democratico.
Il dubbio e’ lecito: c’e’ il rischio che una persona che deve investire oltre 2 miliardi di euro per conto di una societa’ privata possa influenzare le politiche infrastrutturali del PD?
Tra l’altro per evitare tale spiacevoli situazioni il PD si e’ dotato giustamente di un codice etico a cui gli iscritti sono tenuti ad attenersi, che al capitolo 3) “Responsabilità personale
e autonomia della politica” comma B recita: “rinunciare o astenersi dall’assumere incarichi esecutivi nel Partito …qualora, a causa del ruolo ricoperto in imprese, associazioni, enti o
fondazioni, aventi scopo di lucro o titolarità prevalente di interessi economicofinanziari, possa configurarsi un conflitto di interessi tale da condizionare i propri comportamenti”;
Norma del codice che non mi pare sia attualmente adottata dal signor Conti, che ne decreterebbe o l’uscita dal partito o le dimissioni dal cda di F2i.
Ma al conflitto di interessi in Toscana ci siamo abituati da tempo, l’Avv.Bargone attualmente presidente della SAT e commissario Governativo per la Tirrenica (ufficialmente
il controllore di se stesso), per anni e’ stato consulente sempre dell’assesore Riccardo Conti.
Concludo la mia riflessione sulla politica e il rispetto delle norme dei componenti del PD ricordando che Matteo Tortolini svolge il suo ruolo pubblico in palese contrasto con le
norme del suo stesso partito, che gli impedirebbero di sedere su due poltrone allo stesso tempo. Tortolini ricopre attualmente la carica di Consigliere Provinciale e Consigliere
Regionale.
Lo Statuto Nazionale del PD ed il Codice Etico – conclude Parodi – sono chiarissimi in proposito e stabiliscono che gli iscritti al Partito Democratico “non possono far parte
contemporaneamente di più di un’assemblea elettiva” (articolo 21 comma6). In questo quadro poco rassicurante per trasparenza e confusione dei ruoli, la mia
domanda e’ rivolta al segretario nazionale Bersani: e’ possibile con queste premesse chiedere ai cittadini di credere che il PD sia l’alternativa al Governo Berlusconi? O servirebbe una politica diversa che prima di tutto faccia piazza pulita di ogni dubbio e che si svincoli dai comitati di affari, dai conflitti di interesse per ritornare al suo ruolo principe,
ossia quello di decidere liberamente senza vincoli sulle scelte migliori per il paese e i suoi cittadini.

Giuliano Parodi

Articolo tratto dal Corriere Etrusco.it

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