domenica 17 aprile 2011

LA LIBELLULA COMINCIA A VOLARE


La partitocrazia ci ha talmente ottenebrato il cervello che non riusciamo più a vedere l’evidenza. Siamo affogati nell’appartenenza, quando ormai l’unica fede a cui dovremmo tenere non è alla mangiatoia di un partito ma alla formazione di un mondo nuovo, pensato il più universale possibile. Ciò che dovrebbe contare, oggi, per chi intende innovare, non è l’appartenenza a un preciso partito e la vittoria di questo, non è una limitata e provinciale tifoseria, ma è la partecipazione a una sollevazione democratica che diffonda la verità e denunci il male fino ad illuminare l’opinione pubblica e a farle desiderare un mutamento epocale.
In questo senso, ognuno di noi diventa importante con la sua partecipazione di vita, col suo attivismo civile, col suo blog e persino con la sua voce sul web, e non conta se la sigla che poi voterà è data o no con alte percentuali nei sondaggi perché sennò ricadremmo nell’utilitarismo settario e nell’opportunismo di una concezione partitica ormai moralmente inaccettabile. Quanto credete fosse nei sondaggi il cristianesimo nascente? O il movimento di Mandela? O quello di Gandhi? O il sogno di uguaglianza di Martin Luther King? O il progetto liberale degli intellettuali francesi prima della rivoluzione? O le rivendicazioni marxiste degli intellettuali che portarono alla rivoluzione russa? La nostra meta non deve essere una percentuale di partito ma l’aiuto che possiamo dare alla diffusione della verità e alla formazione di un nuovo progetto di democrazia partecipata.
Quanto credete contino i partiti nella rivoluzione tunisina o egiziana o iraniana? In un mondo nuovo sono gli aggregati per idee a dover contare, là dove gli aggregati di partito hanno perso ogni idea e ogni ideale.


Viviana Vivarelli – Il Fatto Quotidiano 6-2-2011

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