martedì 3 gennaio 2012

L’UTILIZZO DEI GESSI TIOXIDE IN AGRICOLTURA E’ UN OTTIMO ESEMPIO DI RICICLAGGIO


Il Decreto Legislativo del 29 aprile 2006, n. 217 (Revisione della disciplina in materia di fertilizzanti) pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 141 del 20 giugno 2006 - Supplemento Ordinario n. 152 definisce «ammendanti»: i materiali da aggiungere al suolo in situ, principalmente per conservarne o migliorarne le caratteristiche fisiche e/o chimiche e/o l'attività biologica. I gessi agricoli possono essere prodotti di origine naturale, ma anche sottoprodotti di fabbricazione industriale. In entrambi i casi sono costituiti principalmente da solfato di calcio con 2 molecole di acqua (25% CaO e 35% SO3). Essi sono stati usati da secoli come «correttivi» da aggiungere al suolo in situ principalmente per modificare e migliorare proprietà chimiche anomale del suolo dipendenti da reazione, salinità, tenore in sodio. La suddetta legge nell’allegato 2, stabilisce inoltre i tenori massimi in metalli pesanti consentiti. Da tutto questo si evidenzia che i gessi Tioxide, provenienti dalla neutralizzazione degli effluenti acidi, hanno tutti valori richiesti dalla suddetta legge ben piu’ bassi dei limiti consentiti e, in particolare, un tenore di piombo inferiore a 5 mg/l contro il limite consentito di 140, il cadmio arriva al massimo ad 1,1 contro l’ 1,5, il nichel 9,4 contro 100, lo zinco 18 contro 500, il  rame 11 contro 230, il mercurio inferiore a 0,1 contro 1,5. Le analisi non sono certo di parte in quanto effettuate dall’ARPAT ovvero da un ente pubblico nella cava di Montioni e ricavati da internet dal sito della regione Toscana. E’ importante capire perche’ tale normativa non prevede altri elementi da considerare? Ovviamente perche’ un ammendante da aggiungere al terreno svolge al meglio il proprio compito quando contiene microelementi al suo interno dato che si presume venga applicato in quantita’ comunque limitate e quindi la presenza di microelementi portera’ solo beneficio ai terreni e non certamente inquinamento per accumulo, visto che ogni sostanza ha una tossicita’ solo in funzione della propria concentrazione. Ecco che la presenza di manganese e ferro nei gessi Tioxide sono da considerarsi positivamente quando usati in agricoltura visto l’azione benefica che questi microelementi hanno verso le piante. Ricordiamo in proposito il fatto che con la maggior parte delle concimazioni naturali o chimiche si apportano volutamente ai terreni agricoli alte quantita’ di tali elementi. I microelementi (od oligoelementi) sono così denominati in quanto vengono assorbiti dalle piante in quantità molto esigue rispetto a quelle dei macro- e dei mesoelementi. Il ferro agisce come catalizzatore dei processi respiratori e della formazione della molecola di clorofilla. Esso si trova all'interno delle piante in forme attive oppure in forme inattive. Ben sanno gli agricoltori quali sono gli effetti della carenza di ferro che si manifestano con la clorosi ferrica. Il manganese funge, come il ferro, da catalizzatore dei processi di formazione della clorofilla e delle proteine, intervenendo anche nelle reazioni di ossido-riduzione all'interno dei tessuti. E' indispensabile per l'attivazione di molti enzimi, catalizza la riduzione dei nitrati, che in sua assenza si accumulano nei tessuti, e permette la sintesi dalla vitamina C. Inoltre rende le piante più resistenti agli attacchi dei parassiti. Quando c’è un deficit di manganese la struttura dei cloroplasti è marcatamente impari. Il manganese gioca un ruolo fondamentale anche nella sintesi del legno e nel metabolismo dell’acido fenolico, aiutando ad eliminare sia le malattie della foglia che della radice. La carenza di manganese in molti fusti è indicata da una clorosi generale della foglia, che lascia solo le vene principali e la venatura centrale di un tessuto verde scuro. Il grado con cui le piante possono assorbire il manganese è più importante della sua semplice presenza chimica nel terreno. Il solfato di manganese viene generalmente considerato la più efficiente fonte di manganese per la produzione di fertilizzanti. Come si vede i microelementi hanno un'importanza molto rilevante nella fisiologia degli organismi vegetali, svolgendo il ruolo di catalizzatori di molte funzioni vitali ed entrando nella costituzione di alcuni enzimi e coenzimi. La loro carenza porta pertanto a turbe metaboliche che si ripercuotono sulla crescita dei vegetali o sulla funzionalità di alcuni loro organi. Di solito gli agronomi consigliano apporti di circa 12-28 Kg per ettaro su vigneti e oliveti. In ultima analisi ricordiamo che nei tessuti vegetali si trovano anche minime quantita’di vanadio, sulle cui funzioni vi sono ancora delle controversie, ma il cui apporto alle piante, sempre se si seguono le quantita’ consigliate, non puo’ certamente raggiungere nocivita’ per accumulo. Non ci piace l’ecologismo “urlato” preferendo di gran lunga ragionare senza “fondamentalismi” ed e’ per questo che riteniamo infondate le preoccupazioni sul prodotto denominato “Agrigess” giungendo alla conclusione questo rappresenti un ottimo esempio di riciclaggio e che se utilizzato in agricoltura come ammendante nelle dosi consigliate di 100-200 quintali ad ettaro per vigneti o frutteti, puo’ apportare giovamento alle colture. Le problematiche ambientali legate alla presenza di un sito industriale sulle quali discutere nell'ottica di prevenire danni ecologici, sono, a nostro avviso, ben altre.

Comitato Civico-Ecologista “La Libellula”
Il Direttivo


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